Punto e a capo

Vittorio Feltri umilia Lilli Gruber: "Dice che Mario Giordano non è un suo collega? Perché ha ragione"

Una valanga, una tempesta perfetta su Lilli Gruber. E, ammettiamolo, non poteva andare in modo diverso. Proprio lei, proprio la paladina dei diritti, del bon-ton, la nemica giurata del politicamente scorretto. Già, proprio lei ha sfottuto Mario Giordano per il suo tono di voce, aggiungendo anche di non ritenersi una sua collega. Frasi pronunciate in pubblico nel corso di un evento, frasi vergognose che hanno fatto il giro del web alla velocità della luce, frasi mostrate, riprese e stigmatizzate dallo stesso Mario Giordano nel corso dell'ultima puntata di Fuori dal Coro, dove si è ironicamente scusato per la sua "brutta voce" e dove ha sottolineato come la Gruber "sia caduta davvero in basso".

 

Quanto accaduto ha scatenato durissime reazioni contro la Gruber. Tra le altre, quelle di Giorgia Meloni e Rita Dalla Chiesa, che sfruttando differenti argomentazioni hanno picchiato durissimo contro la conduttrice di Otto e Mezzo. Ma anche Vittorio Feltri, direttore editoriale di Libero, non si è sottratto. Già, anche lui ha preso la mira ed ha aperto il fuoco contro Lilli la Rossa. Il tutto su Twitter, nel conciso spazio concesso da un cinguettio: "La Gruber dice di Giordano che non è un suo collega. Giusto. Infatti lui è molto più bravo di lei", picchia durissimo Vittorio Feltri.

 

Anche Pietro Senaldi, in un videoeditoriale pubblicato su LiberoTv, aveva preso posizione contro la Gruber: "La Gruber è una grandissima giornalista - ha premesso ironico - ha fatto uno scoop straordinario, gli italiani non se n'erano accorti. Ha scoperto che Mario Giordano ha una voce stridula. Non solo: la giornalista ha sentito il bisogno di fargli il verso. Giordano ha aperto la sua trasmissione Fuori dal coro rinfacciandole la caduta di stile. La solitaria sinistra, che ora per criticare gli avversari li attaccano sui difetti fisici.Se Giordano ipotizzato che la Gruber è una tirata chissà che cosa sarebbe successo", concludeva il condirettore di Libero.

 

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