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Vittorio Feltri, la profezia: Giuseppe Conte, un leader disastroso. Farà scappare tutti i grillini

Vittorio Feltri

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Giuseppe Conte ogni giorno è oggetto di vari articoli di giornale, ciò nonostante è scomparso dalla politica nazionale. Nessuno più lo prende sul serio perché ha smarrito la sinderesi, che forse non ha mai avuto. Dicono che sia il capo del Movimento cinque stelle, ma pochi se ne sono accorti, forse nemmeno lui, visto che quando parla chi lo ascolta? Ormai l'ex premier cambia opinione ogni cinque minuti. Prima dice di essere favorevole ai referendum, il giorno appresso afferma che la democrazia diretta ha dei limiti. Quali? Non lo sa manco lui.

 

 

I grillini non gli danno più retta, preferiscono ascoltare Di Battista, che è come passare dall'acqua fredda al ghiaccio. Gli uomini e le donne di Beppe Grillo avvertono il pericolo della loro estinzione, non riescono più a darsi una linea. I sondaggi danno il Movimento in stato preagonico, intorno al 15 per cento, meno della metà rispetto alle ultime elezioni politiche. Alle prossime consultazioni non sarà più il partito di maggioranza relativa e molti parlamentari pentastellati non rientreranno a Palazzo Madama né a Montecitorio. Ovvio siano disperati e cerchino di aggrapparsi a qualche gruppo alternativo per restare nei giochi. Ma non sarà di certo Conte a salvarli, essendo totalmente incapace di elaborare una strategia in grado di limitare i danni.

 

 

Non si capisce come mai Giuseppe si renda poco conto di aver sbagliato mestiere, essendo privo di senso strategico e perfino dell'istinto di sopravvivenza. Tra l'altro non si comprende perché il vecchio Beppe, fondatore del bordello a 5 stelle, non abbia provveduto a cambiare timoniere alla barca in procinto di colare a picco nel mare magnum della politica patria. Conte fu assunto alla guida del governo quale dilettante allo sbaraglio e come tale si è comportato una volta abbandonato Palazzo Chigi dove era stato capace di sopravvivere grazie alla mancanza di alternative. Ci voleva Draghi a smascherarlo. L'avvocato foggiano non è antipatico poveraccio, è inutile, anzi dannoso.

 

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