Parola al direttore

Mario Draghi, Alessandro Sallusti: non è il momento di salti nel buio

La buona notizia è che l'Italia vaccinata non chiuderà più, il che ovviamente non vuole dire che i problemi siano finiti. Draghi ieri ha aperto la strada a una sostanziale normalizzazione dell'emergenza sia pure in un quadro ancora inquinato da contraddizioni, norme complicate o poco o per niente applicabili. La teoria del "rischio ragionato" diventa legge, pure nella scuola, almeno fino a che Mario Draghi resterà a Palazzo Chigi. Già, ma Draghi resterà a Palazzo Chigi o traslocherà al Quirinale?

 

Il premier nella conferenza stampa di ieri non ha voluto affrontare il tema, cosa legittima anche se dire, come ha fatto, «a questo tipo di domande non risponderò» non è esattamente quello che la libera stampa dovrebbe concedere a un primo ministro che si presenta davanti alle pubbliche telecamere. Il rifiuto ad affrontare il tema Quirinale dimostra comunque che, pandemia o non pandemia, Mario Draghi vuole lasciarsi aperta, come è ovvio che sia, la strada che porta al Colle, altrimenti avrebbe detto qualcosa del tipo: "Ragazzi, capisco la vostra curiosità ma io sto bene dove sto e sono motivato a concludere il lavoro che mi è stato affidato". Il combinato disposto tra il silenzio di Draghi e il vociare della politica una cosa però sembra delineare con chiarezza: se Draghi andrà al Quirinale, la maggioranza di governo che oggi lo sostiene svanirà nel giro di poche ore.

 

Silvio Berlusconi ieri lo ha fatto trapelare con una certa chiarezza ma non è l'unico a pensare, o minacciare, che via Draghi la crisi di governo sarà inevitabile e con essa molto probabilmente anche la fine della legislatura. Cosa voglio dire? Che per gli italiani Mario Draghi va bene dove è e andrebbe bene pure al Quirinale, basta che esista. Non così perla politica ansiosa di liberarsi di un commissario ingombrante. Ma anche per noi non è indifferente dove sarà in futuro Mario Draghi. Almeno non prima di sapere che fine farà, per esempio, la strategia del "rischio ragionato" che ci ha permesso di riaprire il Paese nonostante l'alta contagiosità della nuova variante Covid. Non è il momento di salti nel buio.