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Paolo Becchi, Vittorio Feltri: chi ha altre idee sui vaccini non va linciato

Vittorio Feltri
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Premessa. Sono amico da anni di Paolo Becchi, professore universitario a Genova, e non vorrei che questo mio articolo venisse interpretato come un tentativo per difendere una persona cui sono affezionato. Ciò detto, racconto un episodio a mio giudizio degno di nota. Becchi ha scritto un tweet in cui sospetta che David Sassoli, ex presidente del Parlamento europeo, sia morto a causa del rimedio anticovid. Secondo me la sua tesi è sbagliata perché non è il vaccino che uccide bensì il virus. A parte questa verità inconfutabile, dati scientifici alla mano, bisogna ricordare che il povero Sassoli era ammalato ai polmoni da tempo, il che fa pensare che la sua morte sia dipesa da una patologia che non c'entra nulla con la pandemia.

 

 

Ma non è questo il punto. Infatti Becchi, abbia torto o ragione, non ha detto una bestemmia ma si è limitato a esprimere una opinione giusta o sbagliata che sia, comunque lecita. Non si capisce per quale motivo egli sia stato "fucilato" dai media per aver espresso una ipotesi probabilmente errata ma comunque degna di essere ascoltata senza che nessuno si stracci le vesti. Noi di Libero siamo tutti favorevoli all'antidoto e pensiamo che esso sia l'unica difesa dalla grave malattia. Ma non sopportiamo che coloro che siano di un'altra idea debbano essere linciati quali delinquenti. Siamo convinti che ciascuno abbia il diritto di esprimersi come gli garba. Ecco perché troviamo assurdo che qualcuno si arroghi il diritto di chiedere il licenziamento dall'Accademia di Becchi per il sol fatto di aver espresso una interpretazione diversa rispetto al decesso doloroso di Sassoli.

 

 

Dobbiamo smetterla di attaccare in modo sgangherato coloro che esprimono pensieri diversi dai nostri in riferimento alla tragica malattia che minaccia tutti noi. Io sono da sempre persuaso che l'iniezione famosa sia salvifica, nel senso che essa ci protegga dalle gravi conseguenze dall'infezione, ma sono altresì convinto di non avere la verità in tasca. Pertanto non pretendiamo che gente come Becchi, persona perbene, qualora esprima concetti diversi dai nostri debba essere linciata. Becchi va rispettato, altro che licenziato dall'Università. Dica ciò che gli garba come facciamo noi tifosi scatenati del vaccino. Sassoli è morto e ciò ci dispiace ma non sappiamo chi o che cosa l'abbia ucciso. Solo l'autopsia potrebbe fornirci una spiegazione più attendibile di quella data da Becchi e da chiunque di noi.

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