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Bollette alle stelle, Alessandro Sallusti suona la sveglia a Draghi: "Occhio, la gente al verde scenderà in piazza"

 Mario Draghi

Alessandro Sallusti
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Ovvio che l'urgenza è, come si dice in gergo, "mettere a terra il Pnrr", cioè fare partire opere e progetti legati ai fondi che l'Europa ha stanziato per la ripresa post Covid. Ma non vorrei che, una volta atterrato, questo signor Pnrr non trovasse nessuno ad accoglierlo, tipo l'uomo quando mise piede sulla Luna. È una ipotesi paradossale ma fino a un certo punto se contemporaneamente il governo non si occupa anche di un problema il cui nome, "bolletta", evoca situazioni sinistre.

 

"Essere in bolletta" è infatti una espressione utilizzata, soprattutto nell'Italia del Nord, che significa non avere denaro, essere in miseria, essere al verde. Cito dal dizionario di Scuola e cultura: «In passato, la bolletta (piccola bolla, qualunque documento emanato dagli uffici pubblici che richiama le bolle ben più importanti, sigilli tondeggianti, di papi e re) era una sorta di bacheca che veniva predisposta sulla pubblica piazza e nella quale venivano esposte le "polizze" dei falliti e dei debitori così che tutti potevano venire a conoscenza di coloro che erano privi di soldi». Le bollette oggi in questione sono ovviamente quelle di gas e luce i cui rincari a doppia cifra percentuale stanno mettendo in ginocchio famiglie ed imprese. Questo Draghi lo sa, ci mancherebbe, e sta cercando soluzioni.

 

 

Ma quello che forse il governo sottovaluta, e con lui i partiti della sua maggioranza, è che a breve potrebbe nascere un movimento ben più pericoloso di quello dei no vax: il popolo dei "no bolletta", cioè milioni di persone che non per scelta ma per necessità e impossibilità non potranno onorare i contratti per le forniture di energia. Siccome la mamma del burocrate è sempre incinta, a questi signori saranno staccate luce e gas, le loro umiliazioni e rabbia si salderanno e allora l'assalto dei No vax alla sede della Cgil a confronto di quello che potrebbe accadere ci sembrerà essere stata una scampagnata di educande. Detto che a mio avviso le prossime elezioni le vincerà il partito che saprà intestarsi la soluzione del problema, fosse anche il partito dei fasciocomunisti irriducibili, penso che al premier non sfugga la pericolosità sociale, oltre a quella economica, della situazione. Per cui mi permetto il seguente appello. Caro presidente Draghi, va bene il Pnrr ma mi raccomando: le bollette!

 

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