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Giorgia Meloni, la dritta di Pietro Senaldi: "Deve studiare. Se un giorno vuole governare...", il precedente comunista

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L'ambizione di Mario Draghi? Andare al Quirinale. Pietro Senaldi, ospite di Tagadà nella puntata di giovedì 17 febbraio, torna a parlare del Colle. "Il premier ambiva a quel ruolo - esordisce ai microfoni di Tiziana Panella su La7 -, sia perché se lo sarebbe meritato, sia perché teme un anno difficile". Effettivamente basta pensare alle tasse alle stelle, al Pil e alla situazione Covid per capire che la strada del presidente del Consiglio sarà in salita. Secondo il condirettore di Libero a mettere i bastoni tra le ruote al governo ci penserà la quarta dose "su cui è difficile convincere gli italiani".

 

 

Ma non sarà semplice neppure per chi si intesta Draghi, "visto che si addossa tutti questi problemi". Uno a caso? Enrico Letta: "Il segretario del Partito democratico sta crescendo perché sta fermo, ma è una tattica che non può andare avanti in eterno. E nemmeno Giorgia Meloni può rimanere così, dovrebbe studiarsi la storia del PCI, che è stato un imponente partito per decenni ma non è mai andato al governo".

 

 

In ogni caso Senaldi si dice controcorrente. Per lui "la rottura nel centrodestra non è tra gli schieramenti ma tra i leader. L'insofferenza della Meloni riguarda il leader, magari è partita da Salvini in piccola dose, dato che il Carroccio con il vento in poppa non dialogava con la numero uno di Fratelli d'Italia".

 

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