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Ucraina, Sallusti a Quarta Repubblica: "Perché non possiamo fare nulla", Italia impotente al cospetto di Putin

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Le tensioni in Ucraina, dopo il riconoscimento del Donbass e l'invio delle truppe sul territorio da parte di Vladimir Putin, sono alle stelle. Il presidente russo ha firmato in diretta tv il documento sulle repubbliche separatiste, considerando la mossa come una giusta risposta alle "minacce della Nato”. Le truppe, infatti, sono considerate dal Cremlino come delle innocue “forze di pace”. 

 

 

 

La risposta delle Nazioni Unite, però, non è tardata ad arrivare. L'Onu, infatti, ha parlato di "invasione illegale dei territori di Kiev”. L'Italia, così come gli altri Paesi della Nato, si trova nel mezzo. Ma purtroppo non avrebbe molti strumenti a sua disposizione. Lo ha spiegato anche Alessandro Sallusti, direttore di Libero, a Quarta Repubblica: "L’Italia può fare niente perché non ha un esercito, può solo fare da spettatrice". Uguale Federico Rampini, che ha parlato di un'altra conseguenza del conflitto: "Le sanzioni non fanno nessun danno agli americani ma faranno più male all’Europa occidentale". Dunque anche all'Italia.

 

 

 

Il nostro Paese, tra l'altro, si colloca in una posizione scomoda, come spiegato anche dallo stesso Mario Draghi: "Non abbiamo il nucleare come la Francia né il carbone come la Germania. Abbiamo il gas, quindi siamo i più esposti". Pare inoltre che il premier non abbia rinunciato all’idea di andare a Mosca in questi giorni, con l'obiettivo di fare il possibile per evitare ulteriori mosse pericolose da parte di Putin.

 

 

 

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