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Ucraina, l'appello di Libero a governo ed Europa: "Fate presto, con tutta la forza e ogni mezzo"

Alessandro Sallusti
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Questa prima pagina un po' strana è per dire a chi ci governa, con forza anche visiva, che noi cittadini, noi famiglie e noi imprese abbiamo un problema davvero grosso la cui soluzione, almeno parziale, non è più rinviabile, pena la tenuta del collante sociale. Come per la guerra in atto alle porte dell'Europa, si potrebbe discutere a lungo sulle cause e sui veri responsabili, ma ciò non sposterebbe di un millimetro il fatto che in Ucraina oggi, adesso, donne e bambini muoiono sotto le bombe e un pazzo minaccia di usare l'atomica contro di noi, ecco come per la guerra non è il momento di sofisticare sulle cause di questa crisi economica devastante ma porvi rimedio al più presto con tutta la forza e i mezzi che chi ci governa - in casa e in Europa - ha a disposizione.

 

Non so se è chiaro che avanti così milioni di famiglie avranno problemi a pagare la spesa e migliaia di imprese a continuare a produrre i beni e i servizi essenziali. I rincari sull'energia e delle materie prime sono il primo tassello di un domino che travolge prima il costo delle materie prime, poi quello dei prodotti finiti, quindi i conti delle imprese che li producono, trasportano e commercializzano. E se questa valanga prima o poi, ma più prima che poi (in alcuni casi già ora) si scaricherà a valle, cioè sul prezzo finale di ciò che ci serve per vivere e lavorare, allora altro che emergenza Covid. I numeri che pubblichiamo su questa prima pagina sono solo alcuni di quelli che certificano la gravità della situazione. Non siamo e non vogliamo fare i maestrini, non abbiamo in tasca soluzioni e non invidiamo chi si è assunto l'onere e l'onore di guidare il Paese in un simile momento.

 

Ma ciò che notiamo è che manca un netto, deciso e percepibile cambio di passo, sembra che si navighi a vista, che frastornati e impauriti si compri tempo sperando in un miracolo. C'è la guerra alle porte, è vero, ma la guerra è solo una parte, sia pure non secondaria, del problema e comunque non può diventare un alibi a tutto. In questi giorni mi è capitato di parlare con imprenditori dalle spalle larghe e cervello fino. Mi hanno confessato che forse per la prima volta non vedono chiaro il futuro, cosa fondamentale per investire con fiducia. E se hanno dubbi loro non è che possiamo immaginare nulla di buono. Vien da dire: "Fate presto", titolo slogan che ci rimanda ad altri momenti difficili.

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