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Joe Biden, il suo vero terrore: "L'alleanza tra Orso e Dragone", così Putin e la Cina si prendono il mondo?

Mirko Molteni
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Oggi più che mai, l'equilibrio strategico del mondo è un gioco a tre, quasi un "triello" come nei film western di Sergio Leone, e gli Stati Uniti devono guardarsi dalla Russia in Europa, così come dalla Cina in Asia e nel Pacifico. Un confronto sommario fra i tre giganti, simboleggiati dai loro animali-totem, l'Aquila per gli Usa, l'Orso per la Russia e il Drago per la Cina, è difficile. Per ragioni geografiche, la potenza russa e quella americana sono di natura diversa, la prima più terrestre, la seconda più aeronavale. I russi attualmente tengono attiva solo una parte delle forze di terra, in carri armati e uomini, ma in caso di bisogno possono mobilitare enormi riserve, contando che anche i carri più vecchi possono essere frammisti a quelli più moderni in battaglioni di rinforzo. Gli Usa sopravanzano la Russia nelle navi di superficie, soprattutto in portaerei e incrociatori, ma nei sottomarini, sia quelli lanciamissili balistici, sia quelli d'attacco, la bilancia è più equilibrata poiché, avendo accessi al mare più limitati di quelli americani, i russi hanno puntato molto sull'arma subacquea, che è maggiormente in grado di superare sbarramenti in regioni critiche come l'Artico, il Baltico e il Mar Nero, per poi minacciare il traffico navale nemico o assicurare un deterrente nucleare occultato dagli abissi. Mosca ha privilegiato le forze nucleari, numericamente superiori a quelle di Washington, con 6400 testate contro 4000, come "ombrello di sicurezza" al riparo del quale investire nella modernizzazione delle armi convenzionali. L'aviazione russa è meno numerosa di quella americana, ma negli ultimi anni si è molto ammodernata, inoltre è meno sparpagliata di quella Usa. Del resto, la potenza della Cina costringe gli statunitensi a mantenere nell'area indo-pacifica gran parte delle loro forze, che quindi non possono essere impiegate in Europa. I cinesi stanno allestendo una grande flotta, sia di superficie, sia subacquea, per sfidare l'America sul mare e in futuro invadere Taiwan. Anche se per il momento gli Stati Uniti sono ancora un po' superiori a ognuno dei due sfidanti presi singolarmente, perdono del tutto il vantaggio nel caso di un'alleanza Russia-Cina, i cui arsenali sommati andrebbero ben oltre le capacità americane di affrontarli, anche tenendo conto della mobilitazione delle riserve, che soprattutto nel caso della Cina sono colossali in termini umani. Peraltro, resta un mistero la vera entità delle forze atomiche di Pechino, che ammette solo 300 testate, mentre gli americani sospettano possano essere 1000 o perfino 1500. I numeri non dicono nulla su altri fattori come l'organizzazione, l'addestramento e, non ultima, la propensione delle rispettive popolazioni a sopportare privazioni pur di vincere, ma a grandi linee si può dire che sta diventando sempre più difficile per l'America rimanere al primo posto.

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