Zar o non zar

Vladimir Putin, il "benaltrismo" di destra che difende i russi è in malafede

Corrado Ocone

Nella retorica di sinistra il "benaltrismo" è stato, soprattutto negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, un espediente retorico usato e abusato. Appena le forze governative, o chiunque avesse un minimo di potere nelle amministrazioni, provava a risolvere qualche atavico problema, a sinistra si storceva il naso dicendo che «ben altre» erano le questioni che si sarebbero dovute affrontare, quelle «serie» e che stavano alla base di tutto. La causa "vera" di una illegalità o una ingiustizia che aveva come responsabile evidente qualcuno di sinistra era da ricercare, ad esempio, nel «disagio sociale» o negli effetti perversi del malvagio capitalismo.

Anche a livello internazionale il benaltrismo era usato abbondantemente, e ovviamente quasi sempre ed esclusivamente in funzione antiamericana e antioccidentale. D'altronde, non era stato Mao a dire che era lo stupido che guardava il dito quando gli si indicava la luna? Recentemente la sinistra ha sfoderato non irrilevanti quote di benaltrismo quando Matteo Salvini, provando a combattere l'immigrazione clandestina semplicemente con le leggi in atto, è stato accusato non solo di essere un «criminale» ma anche di ridurre il problema che è «ben più vasto» ai respingimenti nel Mediterraneo. «Ben altre» sono le cause che spingono i popoli a migrare pur non avendo chi migra i requisiti del rifugiato politico: la globalizzazione, il capitalismo, ecc. ecc. Dati questi precedenti, fa veramente specie che, in questi giorni di guerra, il benaltrismo abbia ripreso vigore a destra, in frange non irrilevanti seppure minoritarie.

Non è un esempio di benaltrismo lo spostare il discorso, come alcuni fanno, dalla brutale aggressione di un autocrate ad uno Stato che fino a prova contraria dovrebbe essere sovrano, alle "malefatte" dell'Occidente, alla caduta dei suoi valori, all'edonismo e al nichilismo che ci avrebbe ormai conquistato? Tutte questioni vere, e che anche noi abbiamo più volte affrontato e denunciato, ma che sono semplicemente fuori luogo ora che la posta in gioco è evidente fino alla banalità. E, d'altronde, non è proprio su di esse che il tiranno ha provato a dare una coloritura ideologica a quella che è una semplice volontà di potenza imperialistica? Il "fuori luogo" è, in verità, la cifra specifica del benaltrismo, sintetizzabile in una sola parola: malafede. Esso, fra l'altro, contribuisce ancor più ad indebolire quella energia e fibra morale che a destra non a torto si denuncia in forte crisi nelle nostre società.