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Ucraina, Alessandro Sallusti: siamo a un bivio e comunque vada dovremo pagare

Alessandro Sallusti
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La situazione si complica assai, ma attenti a pensare cose tipo "chi ce lo fa fare di mettere in campo sacrifici per questioni che tutto sommato non ci riguardano" o "perché dobbiamo pagare noi il conto di quei matti di Putin e Zelensky". Lasciamo per un momento stare valori e princìpi, stiamo sul pratico, dimentichiamo pure che noi italiani - come ammoniva il Guicciardini più di quattrocento anni fa - tendenzialmente siamo per "Francia o Spagna purché se magna".

 

È che noi oggi non stiamo scegliendo di fare sacrifici, siamo obbligati a farli per mancanza di alternative. A noi non è concesso di chiamarci fuori e andare avanti come se nulla fosse non perché siamo servi dell'America, come qualcuno sostiene, ma perché facciamo parte di ben precise alleanze politiche, economiche e militari senza le quali non saremo quello che siamo né potremmo essere in futuro nulla di meglio o più vantaggioso. Facciamo un esempio. Domani decidiamo di cambiare strada, non spendere più un euro per l'Ucraina, chiudere le frontiere ai suoi profughi e magari schierarci pure al fianco di Putin. Bene, avremmo gas a gogò e forse pure a buon mercato ma perderemmo tutto il resto con un saldo finale decisamente negativo. Noi non siamo un'isola felice e autonoma, il nostro Stato, le nostre imprese, i nostri commercianti sono parte del mondo e se il mondo va in tilt non è possibile farla franca.

 

Come è successo per le grandi crisi finanziarie e monetarie, come più di recente è accaduto con la pandemia Covid (pensiamo solo ai vaccini e alla velocità con cui sono stati messi sul mercato) i paesi europei si salvano se operano all'unisono nel più ampio contesto internazionale. Quando la storia lo permette si può anche giocare su più tavoli contemporaneamente, ma se la storia arriva a un bivio l'unica è scegliere quale delle due strade prendere ed essere consequenziali, sapendo che entrambe saranno, per motivi diversi, in salita.

Se viceversa spaventati alzassimo un gigantesco muro per isolarci avremmo una autonomia di pochi anni, forse addirittura di pochi mesi che in confronto il caro benzina di questi giorni sarebbe una bazzecola. Quindi, essendo al bivio, penso che qualsiasi persona di buon senso non debba avere dubbi sull'andare dove va l'Occidente. Ma penso anche che la coerenza ha un costo che Draghi dovrà saper condividere con amici e alleati.

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