Censure

Alessandro Orsini, Pietro Senaldi: "Editto russo per zittirlo, la Rai è diventata un soviet"

Pietro Senaldi

Noi inviamo armi in Ucraina per difendere la libertà dal russo invasore. Ma almeno qualche petardo dovremmo regalarlo anche ai liberi pensatori che lavorano in Rai, uno sparuto drappello sotto perenne stato d'assedio, visto che da trent' anni Viale Mazzini è un soviet e sta a Roma come il Cremlino sta a Mosca. Ne ha fatto le spese perfino Bianca Berlinguer, che pure quanto a falce e martello non ha nulla da imparare da nessuno. La tv di Stato, dopo le violente ingerenze del Pd, ha stracciato il contratto che la signora del martedì sera di Raitre aveva fatto fare al professor Alessandro Orsini, voce critica delle posizioni del governo sulla crisi ucraina. «È inaccettabile che le risorse del servizio pubblico siano usate per finanziare i pifferai di Putin» aveva tuonato Andrea Romano, pifferaio di Enrico Letta (a ciascuno il suo, secondo le sue capacità e i suoi bisogni, parafrasando il motto di Karl Marx). E subito il caporale di giornata, pardon, Franco Di Mare, il direttore di Raitre, si è allineato. Uomo tutto d'un pezzo, ha scritto una lettera con la schiena dritta al consiglio d'amministrazione della tv pubblica per dissociarsi dalla Berlinguer e chiedere all'amministratore delegato, Carlo Fuortes, di ordinargli di sospendere la collaborazione di Orsini, perché altrimenti... Coraggio premiato. Guarda il caso, è subito spuntato un co municato in cui la direzione di Raitre annuncia che «d'intesa con il consiglio d'amministrazione ritiene opportuno non dar seguito al contratto di Cartabianca che prevede un compenso per Orsini».

 

 

BERLINGUER IGNARA
Bianca e il professore han no appreso dalle agenzie. Lei ha denunciato la lesione del la propria autonomia professionale e la compromissione del servizio pubblico, visto che «non si dà spazio al dibattito e si esclude una parte rap presentativa del Paese». D'altronde, Bianchina da anni ha il mal Di Mare. Il direttore non perde occasione per combinargliene di tutti i colo ri, insofferente al fatto che la signora abbia un pedigree che le consente di non scodinzolare ai suoi ordini. L'anno scorso, per dire, con la scusa di difenderla, le ha sospeso per mesi l'ospite principale, Mauro Corona, reo di averle dato della gallina: la signora non fece un plissé, il suo capo andò avanti a fare coccodé finché la frittata degli ascolti non fu fatta. Quanto a Orsini, è riuscito a mettere Telekabul nel sacco, e non ci vuole molto visti i geni che la popolano. Il prof ha rinunciato al compenso previsto di duemila euro a puntata e ora Raitre è al bivio. O Di Mare fa parlare il sociologo gratis, dando prova che la tv pubblica paga solo chi fa da ventriloquo al Pd, oppure non lo fa parlare affatto, violando la Costituzione e dimostrando che, prima di risolvere i problemi di democrazia degli ucraini, forse noi italiani dovremmo pensare a quelli di casa nostra, dove pure i Putin pullulano, solo che, anziché sparare, pugnalano a tradimento. E sì che quello della Berlinguer era stato un vero colpo da maestra. La concorrenza gli offriva il doppio dei quattrini per averlo il martedì, ma il professore, un po' come Corona, aveva ceduto al fascino della Bianchina, costante vittima di fuoco amico perché, in fin dei conti, non è apprezzata soprattutto da chi appartiene alla sua parrocchia. D'altronde, il cattedratico della Luiss non è attaccato al denaro. Formigli, che l'ha lanciato a Piazza Pulita, voleva pagarlo, ma lui si è sempre rifiutato, spiegando che gli premeva apparire solo per poter dare testimonianza libera delle proprie opinioni. Nell'ultima settimana, visto che ormai è quasi più popolare di Amadeus, erano arrivati sul tavolo del prof contratti per 30mila euro, ma lui aveva scelto il servizio pubblico, con smodato senso della propria missione divulgativa. Credeva nella libera informazione Rai e ha subito il destinodi essere censurato da de mocratici che lo accusano di stare con il dittatore.

 

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E IL PAPA ALLORA?
Vent' anni fa, la sinistra fece fuoco e fiamme per l'editto bulgaro che non confermò in Rai le trasmissioni di Biagi e Santoro. Il mancato rinnovo è il destino di tutti i conduttori, ma il polverone fu gigantesco. Oggi ci tocca l'editto russo, indubbio salto di quali tà: visto che ormai di affidare un programma a chi non la pensa come il governo non se ne parla nemmeno, si è passati al divieto di invitare chi non è disposto a recitare la nuova preghiera del Na to -comunista: viva la guerra, viva la democrazia e viva l'Europa, qualsiasi cosa faccia. Se Putin avesse fatto scatta re l'offensiva un mese prima, il prode Di Mare probabilmente avrebbe bandito dalla tv pubblica anche l'intervista di Fazio a Bergoglio. Già, per ché il Papa ha fatto sapere di pensarla in modo diverso da Draghi, Letta e Fuortes.