Russia, Ucraina e guerra: raggiro arcobaleno, quanti danni hanno fatto i pacifisti
L'altra sera mi avevano invitato a una trasmissione per dire qualcosa sulla guerra e sulla pace, e sull'opportunità o no di mandare le armi agli ucraini. Poi la cosa è saltata. Diciamo che non sarebbero cambiate le sorti del mondo, ma se ci fossi andato avrei detto questo. Avrei detto che bisogna mandare le armi agli ucraini perché l'alternativa alla resistenza non è la pace: l'alternativa alla resistenza è l'ennesima occasione di trionfo della pace pacifista, che è un'altra cosa. E' la pace come l'abbiamo vista sempre e dappertutto, ovunque ci fosse arbitrio e violenza mentre l'Occidente sta a guardare. E' la pace degli sgozzati. E' la pace delle adultere lapidate. E' la pace delle bambine con gli organi genitali mutilati. E' la pace delle ragazze che non possono studiare. E' la pace degli omosessuali fuorilegge e torturati. E' la pace dei diritti civili negati. E' la pace delle carceri piene di dissidenti. E' la pace della libertà che viene dopo l'uguaglianza e rende tutti uguali nella mancanza di libertà. E' la pace dell'oppressione nel mondo che però non sollecita le urgenze pacifiste perché le urgenze pacifiste si eccitano quando c'è di mezzo un'ipotesi di colpa occidentale, preferibilmente anglosassone. E' la pace della menzogna, la pace della storia sbianchettata. La pace che quando comincia "l'operazione speciale" in Ucraina fa dire al pensoso commentatore che "beh, però i russi si stanno impegnando a non spaventare le persone". La pace che quando è bombardato un ospedale fa dire a un'altra vaporosa giornalista che insomma bisogna stare attenti, perché magari l'ospedale l'hanno colpito per sbaglio, e poi signora mia c'è tanta disinformazione. Le armi alla resistenza ucraina sono contro questa pace, che non è pace. Le armi alla resistenza ucraina sono per fare la guerra a quelli che vogliono dare il nome di pace alla vittoria dell'aggressore.