Cerca
Logo
Cerca
+

Diplomatici russi espulsi, Feltri contro Di Maio: "Cretini oppure conniventi, il grillino si deve vergognare"

Luigi Di Maio

Vittorio Feltri
  • a
  • a
  • a

Quando il mondo è furibondo come in questo periodo in cui la gente invece di recarsi al tirassegno del luna park per divertirsi, si spara addosso in nome della libertà, trovando spesso la morte, succedono episodi scandalosi e sorprendenti. L'ultimo, in ordine di tempo, è accaduto in Italia e pure in altri Paesi sbronzi quanto il nostro. La Farnesina, per fare rabbia a Putin, promosso a pieni voti macellaio, ha deciso di espellere da Roma la bellezza di 30 diplomatici russi in servizio da anni al ministero degli Esteri. Perché?

Secondo le motivazioni espresse dal governo, costoro sono spie al soldo di Mosca. Provvedimenti analoghi sono stati adottati da altri Stati europei. Certe decisioni evidentemente sono contagiose quale il COVID.

 

 

Scherzi a parte, mi domando stupito: perché mai il ministro di Maio e i suoi collaboratori si sono accorti adesso di avere in casa un esercito di 007 che osservava i fatti nostri per riferirli allo Zar? Come è possibile avere tra i piedi per anni agenti segreti senza muovere un dito, poi all'improvviso, dato che Mosca e Kiev si scannano, rendersi conto che ospitavamo dei fetenti? Delle due, una: o siamo stati cretini per lustri oppure eravamo conniventi con gli spioni fino a ieri. In entrambi i casi dovremmo vergognarci e chiedere scusa ai concittadini. Tra l'altro pure noi abbiamo in zona Cremlino vari funzionari omologhi a quelli russi che abbiamo cacciato, cosicché aspettiamoci che costoro vengano rispediti a Roma a calci nel didietro.

 

 

Risultato, i rapporti nostri con Vladimir e il suo entourage sono destinati a inacidirsi ulteriormente e sarà difficile riuscire a ritrovare un minimo di concordia. Non è finita. Posto che a me Putin fa tremare i polsi anche solamente guardandolo in fotografia, mi sfugge il motivo per il quale i suoi cosiddetti oligarchi che hanno acquistato ville e imbarcazioni di lusso in Italia debbano subire il sequestro dei loro beni come se fossero complici di delitti attribuibili al despota invasore dell'Ucraina. Si dà il caso quasi comico che tutto quanto requisito ai suddetti ricconi nella nostra tribolata patria ora tocchi all'esecutivo di Draghi mantenerlo. Fior di milioni di euro buttati al vento per fare dispetto al dittatore. Il quale ovviamente è sempre più irritato.

 

 

Ultima nota desolata. Le sanzioni più aspre che infliggiamo all'orso aggressivo di Putin in realtà danneggiano più noi che le emettiamo che non chi le subisce. La responsabilità non è esclusivamente dei politici che ci rappresentano, ma anche nostra che li abbiamo eletti senza valutare la loro pochezza. Il gas non lo estraiamo e il nucleare lo abbiamo bocciato due volte con referendum che hanno reso ridicolo il popolo tifoso dei Verdi. Se d'estate non avremo l'energia per far funzionare i condizionatori, per cui creperemo di caldo, e se il prossimo inverno batteremo i denti causa il freddo, dovremo solo recitare il mea culpa. 

Dai blog