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Alessandro Sallusti: "Non si parla con chi si spara, perché bisogna fare la guerra a Putin"

Alessandro Sallusti

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"È nato prima l'uovo o la gallina?" è un enigma, una domanda retorica, irrisolvibile in quanto è impossibile stabilire chi dei due soggetti ha avuto origine per primo visto che uno non esisterebbe senza l'altro. Applicando questo teorema alle considerazioni che qui fa Vittorio Feltri è vero che il caso Ucraina sta entrando - in realtà c'è nato - in una spirale di mosse e contromosse ognuna delle quali figlia della precedente che formano un groviglio indistricabile sul quale ognuno può giocarci come crede. Ma qui non siamo nel campo delle teorie astratte, dobbiamo mettere un punto fermo nella storia dell'uovo e in questo caso la data di nascita della gallina è nota: 24 febbraio 2022, giorno della scellerata invasione di un paese sovrano da parte dell'esercito russo.

 

 

Da allora tutto è stato una naturale conseguenza. In lingua inglese si dice "escalation", in italiano "crescendo", ma comunque la si chiami non si tratta di una bella cosa e ovviamente meglio sarebbe fermarsi, cosa che però presuppone - perché la diplomazia possa operare - la volontà di entrambi i contendenti che oggi non c'è. Feltri dice: occhio che se armiamo l'Ucraina Putin si arrabbia e bombarderà anche noi o ci taglierà il gas. Già, ma noi armiamo l'Ucraina perché Putin l'ha invasa e vuole prima distruggerla e poi annetterla contro la volontà del suo popolo. Potremmo anche fregarcene, ovvio, sennonché un mondo tipo far west non solo non è auspicabile ma prima o poi ne resteremo vittime anche noi.

In quanto alle armi "solo difensive" da dare agli ucraini - evocate anche da Giuseppe Conte - vorrei capire meglio perché a mio avviso gli stessi fucili, cannoni, carri armati e financo missili sono "offensivi" se utilizzati per invadere un paese e sparare su abitazioni, scuole e ospedali ma sono "difensivi" se utilizzati per contrastare l'invasore nella sua violenza distruttiva e criminale, abbattere un aereo nemico che sta per bombardare una tua città. Non credo che riusciremo a salvare la ghirba con ipocriti distinguo tipo "ti do una pistola ma solo con due colpi in canna e mi raccomando usala con giudizio".

 

 

Ci salveremo se il nostro governo, l'Europa e pure l'America (che è sì lontana e pure impicciona, come dice il direttore, ma tanto quanto lo era nel '41 quando per fortuna scelse di venire qui a liberarci dal nazismo) riusciranno a trovare il modo di compensare i danni economici collaterali che questa crisi comporta e comporterà a famiglie e imprese. Che ci troviamo in un gigantesco casino, non c'è dubbio, è che non vedo scorciatoie oggi percorribili. Sarebbe bello esistessero e le trovassimo ma nella realtà, non nei teatrini televisivi. Su questo mi unisco all'auspicio di Feltri. 

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