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Vittorio Feltri, gli insulti a Orsini e la lezione: "Se cacciamo gli idioti, in tv non resta nessuno"

Alessandro Orsini

Vittorio Feltri
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Il professor Alessandro Orsini è diventato il nemico pubblico numero uno. Tutti gliene dicono di ogni colore per via delle sue opinioni difformi rispetto alla vulgata. Io non so se egli abbia più ragioni che torti o viceversa. Molti gli danno del matto mentre a me non dispiace ascoltare le sue dissertazioni che se non altro sono espresse in un italiano perfetto, il che non è da sottovalutare in un Paese nel quale trionfano il conformismo e il linguaggio abbruttito dal politicamente corretto. Non voglio discutere delle sue opinioni anche perché io su questa guerra ne ho tante ma non ne condivido neppure mezza.

 

 

 

Confesso di non avere ancora capito il vero motivo per il quale la Russia abbia invaso l'Ucraina e il motivo per cui questa pur di resistere agli attacchi sopporti di vedere migliaia di suoi cittadini morti ammazzati. Pertanto il mio intento non è quello di contestare Orsini e nemmeno quello di difenderlo, anche perché in un Paese decentemente democratico non bisognerebbe vietare a nessuno, neppure a un professore, di esprimere il proprio pensiero più stravagante e contestabile. Orsini non è certamente uno sprovveduto sebbene spesso le sue affermazioni contrastino con quelle dei suoi interlocutori che lo insultano gratuitamente. Ormai quasi tutti i talk show offrono interminabili discussioni sulla guerra in corso tra Russia e Ucraina. In video si alternano vari personaggi che si impancano a esperti di geopolitica i quali ci spiegano per filo e per segno ciò che loro stessi ignorano.

 

 

 

Tanto è vero che non esiste un solo telespettatore che abbia capito perché Mosca e Kiev siano ai ferri corti e non trovino il modo di mettersi d'accordo. Ci sono quelli che predicano la necessità di fornire armi a Zelensky affinché riesca a resistere agli attacchi di Putin, e ci sono quelli che dicono il contrario, e cioè che la guerra non finirà finché i soldati continueranno a ricevere cannoni e roba simile. Orsini, pur essendo una persona civile e colta, viene insultato poiché pronuncerebbe cazzate. E può darsi che sia vero, almeno in parte, però siamo sinceri: se quelli che dicono scempiaggini sul piccolo schermo dovessero tacere, ovvio che la televisione sarebbe muta e costretta a mandare in onda la solita casa bombardata che crolla, il solito mucchio di cadaveri insepolti. Il mio appello alla Rai e alle emittenti private è molto semplice: lasciate pure che i vostri ospiti si esprimano come deficienti, tuttavia non impedite a coloro che fanno la stessa cosa a voi sgradita di fare altrettanto. Consentite a tutti di sparare fesserie. 

 

 

 

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