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Oligarchi russi e quelli italiani, Vittorio Feltri: ecco perché in verità c'è poca differenza

 Vittorio Feltri

Vittorio Feltri
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Da quando è iniziata, oltre cento giorni orsono, la guerra tra Russia e Ucraina, anche sui giornali italiani si ciarla di oligarchi, eppure ho l'impressione, anzi la certezza, che pochi lettori conoscano il significato di tale termine, ovvero "oligarchia". La parola in questione deriva dal greco antico, "olígoi" e "archía", ossia "governo di pochi". L'oligarchia non è una specialità russa, contrariamente a quanto si crede, l'abbiamo avuta anche in Italia, precisamente a Firenze, durante il ducato, 500 anni orso no. 

 

Oggi parliamo di questa sorta di casta, vicina al potere politico, come fosse una banda di profittatori che sostiene Putin per motivi di interesse. Può darsi che ci sia del vero in questa interpretazione. Tuttavia dobbiamo aggiungere che pure nel nostro Paese il sistema di comando romano si è avvalso in passato, e forse altrettanto ora, dell'appoggio non gratuito di una lobby industriale attiva e massiccia. In proposito ricordo che la Fiat, all'epoca di Gianni Agnelli, veniva finanziata dai governi. Non mi risulta che il popolo abbia protestato, e neppure i partiti dell'opposizione. 

Attualmente, invece, gli oligarchi russi non soltanto sono considerati quasi dei banditi, ma addirittura vengono perseguiti fiscalmente in modo brutale persino nella nostra Repubblica. Molti di questi hanno acquistato ville prestigiose nella nostra penisola, nonché imbarcazioni di lusso, e le nostre autorità per motivi oscuri, infondati, hanno sequestrato tutto il loro patrimonio. Con quale giustificazione? Trattasi di ricchezze appartenenti ad amici di Putin. È talmente evidente che siamo davanti a provvedimenti illegittimi che Draghi dovrebbe cancellare immediatamente. 

 

Chi compra per vie legali un immobile in Italia ha la sacrosanta libertà di non vederselo espropriato, sia un nostro connazionale sia uno straniero. Stravolgere il diritto per sanzionare in modo scorretto la Russia e i suoi cittadini è una operazione indegna che grida vendetta. A me degli oligarchi e delle loro abbondanti proprietà non importa nulla, ma, se sul nostro territorio non commettono reati, non capisco perché debbano essere vituperati e castigati. Caro presidente del Consiglio, si dia una mossa almeno lei.

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