Parigi rifugio per criminali, niente estradizione ai comunisti? C'è da gridare vendetta
La Francia conferma di essere buona amica dei terroristi italiani che in passato si resero responsabili di feroci omicidi. La Chambre de l'instruction della Corte di Parigi ha infatti negato l'estradizione richiesta dall'Italia per i 10 farabutti politici arrestati nell'ambito dell'operazione Ombre rosse dell'aprile 2021, tra cui Giorgio Pietrostefani, condannato in Italia come uno dei mandanti dell'omicidio del commissario Calabresi. Altri 9 eroi comunisti rifugiatisi in Francia per ora l'hanno fatta franca giovandosi di una normativa europea studiata apposta per proteggere vari assassini.
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Naturalmente la vicenda non finisce qui, può darsi che a forza di ricorsi i brigatisti che seminarono la morte nel nostro Paese anni orsono, vengano finalmente estradati in patria. Dubitiamo che ciò possa avvenire visto che da decenni i combattenti del comunismo armato dovrebbero rientrare da noi avendo commesso reati gravissimi, ma la Francia non si è mai sognata di aderire alle richieste di Roma. Parigi è così diventata un rifugio per i delinquenti politici, i quali hanno trascorso numerosi anni senza pagare i loro efferati delitti. Le richieste di estradizioni sono sempre cadute nel vuoto pertanto i terroristi confidano ancora nella magnanimità dei transalpini allo scopo di garantirsi l'impunità. La scelta bonaria di Parigi è incomprensibile dal punto di vista morale e anche giudiziario.
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Pietrostefani e i suoi sodali mancano dalla nostra patria da parecchi lustri, si sono ricostruiti una vita agiata, mentre le loro vittime non hanno mai avuto pace. Questa situazione grida vendetta e meriterebbe un atto riparatorio, invece la Francia continua a fare spallucce. Ci domandiamo perché le nostre autorità si guardino dal protestare. È inammissibile che gente che ha ammazzato tanti nostri connazionali continui a spassarsela lungo i boulevard. Venga presto il giorno, non della vendetta, ma almeno della giustizia.
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