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Giuseppe Conte, "il giovane": l'ultimo travestimento per attaccare la Meloni

Giuseppe Conte

Gianluca Veneziani
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Ma stai a fare sul serio, Giusè? Cioè proprio tu che ci hai tormentato per mesi col lockdown, i tracciamenti e la sorveglianza di massa, tu che hai applicato qui da noi la versione soft del tuo tanto amato modello cinese, ora ti metti ad accusare la Meloni di voler creare un sistema «orwelliano, uno Stato totalitario»? E dai, Giusè, non far ridere...

 

 

Tra i tanti travestimenti in cui si è cimentato nella sua breve ma variegata carriera - avvocato del popolo, sovranista, uomo dell'establishment dem, grillino movimentista, paladino della sinistra rivoluzionaria - l'ultimo di Giuseppi Conte, quello di difensore della libertà individuale, è decisamente il meno riuscito. L'altro giorno su TikTok (in versione gggiovane ConTik ConTok) il Conte del Grillo ha attaccato Giorgia per una proposta lanciata in occasione della convention di Fdi a Milano un tantino più lungimirante del reddito di cittadinanza: se le imprese o i centri per l'impiego ti fanno un'offerta di lavoro, tu neodiplomato o neolaureato sei «vincolato» ad accettarla, sennò perdi il beneficio dell'offerta.

 

 

Cioè non ti viene chiesto una seconda volta. Come capita invece col reddito di nullafacenza, grazie a cui si può stare in panciolle sul divano a far gli schizzinosi in attesa della proposta giusta. Ma per il neoliberale (lo è diventato l'altro ieri) Conte ciò significa violare la sfera intangibile dei diritti individuali. Per garantirla pare che farà un Dpcm abusivo di cui parlerà in tv a reti unificate intorno alle ore 22, costringendoci a stare tutti in casa.

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