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Tarocchi: dal Rinascimento a oggi, passando per David Bowie

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(Torino, 4 ottobre 2017) - Apre le porte oggi a Torino un evento espositivo unico nel suo genere: i Tarocchi, dalla loro nascita in Italia intorno alla metà del Quattrocento fino ai giorni nostri, rivelati attraverso un ricchissimo repertorio di mazzi antichi e moderni, libri, stampe, documenti, immagini e testi - su oltre mille metri quadri di esposizione. Obiettivo del percorso espositivo è proporre un viaggio nel mondo dei Tarocchi per farne conoscere la storia, gli aspetti artistici, filosofici e sociologici, l'iconografia e i differenti utilizzi. Le carte dei Tarocchi hanno, infatti, un ruolo di primo piano nella storia del costume occidentale. Le origini dei Tarocchi risalgono alla prima metà del ‘400 nelle corti principesche del nord Italia usati gioco di società dal carattere letterario e sapienziale. Ben presto passano dalle corti alle osterie e diventano un gioco d'azzardo molto popolare. Nel ‘500 i Tarocchi si diffondono in Italia dove prendono piede varianti regionali; varcano i confini e arrivano in Francia, Svizzera e Boemia. Nel ‘600 si sviluppa la produzione sia come raffinati oggetti d'arte sia come carte da gioco popolari. Dal ‘700 sono un gioco diffuso in gran parte d'Europa. In Francia si sviluppa il modello Marsigliese mentre in Germania una produzione di carte che punta al continuo ricambio di immagini. Solo dalla fine del ‘700 i Tarocchi vengono associati alla cartomanzia e alla divinazione. Dall'800 fino a oggi al gioco con i Tarocchi si affianca il loro uso come strumento esoterico e per la cartomanzia. Nel ‘900 arrivano negli Stati Uniti. Dalla seconda metà del secolo si diffondono in modo sempre più veloce come oggetti d'arte e per la crescita personale e spirituale. Oggi sono conosciuti a libello globale. Il percorso espositivo è pensato come un vero e proprio viaggio “iniziatico” per raccontare i Tarocchi ogni loro aspetto: storico, artistico, letterario, di costume, magico, di consapevolezza, di crescita personale e spirituale in un allestimento coinvolgente, concepito per accogliere il visitatore e farlo viaggiare nel tempo e con la fantasia e l'immaginazione. Visitando le sezioni della mostra e con il supporto di materiale audiovideo e di applicazioni multimediali, grazie all'ausilio di una App creata appositamente per l'esposizione e dei QRCode presenti nel percorso espositivo, il pubblico vivrà un'esperienza personale, profonda e suggestiva. La mostra è a cura di Anna Maria Morsucci e realizzata dal museo Ettore Fico con la casa editrice torinese lo Scarabeo, leader nel mondo nella produzione di Tarocchi. Nel percorso che si articola sui due piani del museo torinese vengono presentati gli autori più importanti del passato, che hanno contribuito alla mirabile realizzazione e diffusione dei tarocchi dal 1400 fino a oggi, gli artisti contemporanei (come Renato Guttuso, Franco Gentilini, Ferenc Pinter, Mino Manara e altri) che si sono cimentati con la simbologia e con le immagini dei Tarocchi e anche lavoro dello scrittore Italo Calvino che ha usato le carte dei tarocchi come strumento di narrativo nel romanzo breve il Catello dei Destini incrociati. Non poteva mancare poi un riferimento allo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung che si è interessato dei Tarocchi e li ha definiti immagini archetipiche che fanno parte del nostro inconscio collettivo. La mostra fornisce anche la possibilità di sperimentare i Tarocchi come strumenti per la consapevolezza, l'introspezione, come veicolo narrativo e fornisce anche i rudimenti per una lettura delle carte. Il tutto un allestimento coinvolgente, pensato per far viaggiare nel tempo e con la fantasia. Conclude il percorso espositivo Niki de Saint Phalle con alcune opere che provengono dal Giardino dei Tarocchi di Capalbio, in Toscana e che proprio con i Tarocchi ha realizzato il proprio testamento spirituale. Tra le opere più significative in mostra, alcune carte del mazzo Visconti (1451 ca.), i Tarocchini realizzati dall'incisore Giuseppe Maria Mitelli (1634-1718), edizioni antiche dei Tarocchi Marsigliesi e rarissimi mazzi di produzione italiana, francese e tedesca. Sono inoltre presenti il mazzo di Etteilla (1738-1791), il primo a utilizzare i Tarocchi per la cartomanzia, la prima edizione pubblicata nel 1909 dei Tarocchi Rider Waite (il mazzo di Tarocchi più noto nel mondo anglosassone, ideato dall'esoterista Arthur E. Waite e realizzato da Pamela Colman Smith) e i raffinati Tarocchi dell'esoterista Oswald Wirth (1860-1943), più numerosi mazzi contemporanei che ne testimoniano la costante evoluzione. Al piano superiore, i visitatori potranno vedere in anteprima il mazzo di Tarocchi realizzato da David Bowie insieme al filosofo Davide de Angelis, uno spazio è anche dedicato all'arte erotica nei Tarocchi. Ulteriori informazioni: MEF - Museo Ettore Fico www.museofico.it

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