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Natale: Abruzzo, tra riti, presepi e gastronomia

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Pescara, 23 dic. - (Adnkronos) - Il Natale in Abruzzo e' forse la festivita' maggiormente sentita dalla gente che si vive con intensita' a' e nel segno della tradizione piu' genuinina. Nei piccoli e grandi centri e' proprio la tradizione quello che accomuna le tante iniziative invernali, fra suggestive montagne innevate e riti d'altri tempi. Sono i giorni in cui gli zampognari scendono dal Gran Sasso e dalla Majella per scaldare i borghi con le nenie natalizie e in moltissimi paesi si rinnova la tradizione del presepe vivente Una delle tradizioni piu' significative e' quella della Squilla di Lanciano (Chieti). Da quattro secoli a Lanciano (Chieti) la festa di Natale, infatti, inizia il 23 dicembre ai primi rintocchi della campanella detta la Squilla. Tutti i cittadini escono di casa per scambiasi doni e auguri con parenti e amici. La campana suona ininterrottamente dalle 18 alle 19, un'ora per rinsaldare i vincoli di parentela e amicizia. E' una delle tradizioni piu' sentite nell'animo del popolo di Lanciano e le sue origini risalgono al Seicento. A Tufillo (Chieti) protagonista della vigilia di Natale e' invece il fuoco, o meglio la farchia, un tronco lungo e diritto, che puo' arrivare anche a venti metri, intorno al quale vengono inseriti altri tronchi minori, fino a formare un grosso fascio, tenuto insieme da cerchi di ferro. La farchia viene 'vestita' dagli abitanti del paese tradizionalmente il pomeriggio del 24 dicembre davanti alla chiesa di San Vito. (segue)

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