
Violenza su donne: su S.Terenzo infuria la polemica e don Corsi va in vacanza/il punto

Roma, 27 dic. - (Adnkronos) - Una giornata convulsa, quella del piccolo paesino di San Terenzo, da due giorni al centro delle cronache per l'arringa del parroco della chiesa locale, don Piero Corsi, contro le "donne che provocano". Giornata che si apre con la diffusione di una lettera in cui il prete dichiarava un pentimento cosi' profondo per le sue affermazioni da portarlo all'abbandono dell'abito talare: lettera poi smentita dallo stesso don Corsi, che piu' tardi rincara anzi la dose e, infine, annuncia un breve periodo di ferie "autoimposte" per tutelare la propria serenita'. "Con queste poche righe -si leggeva nel testo diffuso in mattinata- dopo una notte insonne per il dolore ed il rimorso per la giusta polemica causata dalla mia imprudente provocazione, nel rinnovare ancora piu' sentitamente le scuse non solo a tutte le donne colpite dal mio scritto ma anche a tutti coloro che si siano sentiti offesi dal mio operato o dalle mie parole, in primis il giornalista verso il quale, in un momento di ira, ho proferito quella ignobile parola, voglio comunicare che ho deciso di mettere da parte l'abito talare del quale mi sento indegno, nella speranza che la riflessione e la penitenza mi consentano un giorno di riconquistare quella serenita' che ho oggi innegabilmente smarrito". "Smentisco di voler lasciare l'abito talare e di aver inviato alcuna lettera alle agenzie di stampa nella quale comunicavo questa decisione", dira' poco dopo il sacerdote, precisando che "quanto scritto nel comunicato di questa mattina" che "non ho inviato io e' totalmente inventato".Quanto alla vicenda di cui e' protagonista, don Corsi si dice "dispiaciuto per le ingiurie ricevute in questi giorni" ma ribadisce il "diritto di tutti a manifestare le proprie opinioni". (segue)
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