Terremoto: don Claudio, ricostruire luoghi per l'anima o L'Aquila muore
L'Aquila, 2 apr. - (Adnkronos) - In questi cinque anni dal terremoto dell'Aquila "è stato fatto molto ma bisogna fare ancora di più, soprattutto per quanto riguarda il centro storico. Si deve pensare a una ricostruzione non solo abitativa, che sicuramente è la più importante, ma anche a recuperare luoghi come chiese, teatri e monumenti dove l'anima respira, altrimenti gli aquilani rischiano di cadere in depressione". A sottolinearlo all'Adnkronos Don Claudio Tracanna, portavoce della diocesi aquilana. "A l'Aquila mancano i luoghi dove ci si incontra o si prega - prosegue Don Claudio - Recuperare il centro storico è molto importante non solo perché spingerebbe i giovani a restare in città ma servirebbe anche per rilanciare il turismo e quindi l'economia. L'Aquila è una città bellissima. Ricordo una frase che utilizzarono per il G8 che recitava: 'L'Aquila bella mai non può perire". Per quanto riguarda la situzione delle chiese in città, il portavoce della diocesi dell'Aquila spiega: "Quelle che hanno subito meno danni sono state riaperte ma la ricostruzione della maggior parte delle chiese è ancora in alto mare. Il problema - conclude - è individuare gli strumenti legislativi per finanziare queste opere, insomma gli strumenti burocratici per ricostruirli".