'Ndrangheta: sequestro beni, ditta a disposizione cosche per appalti pubblici
Reggio Calabria, 3 apr. (Adnkronos) - Sono riconducibili a Massimo Siciliano, imprenditore edile di 43 anni originario di Catanzaro, i beni sequestrati questa mattina dalla Dia di Reggio Calabria. L'uomo, attualmente detenuto, era stato coinvolto nelle operazioni di polizia Saggezza e Ceralacca 2. Le indagini lo pongono in una posizione molto vicina a Nicola Romano, 66 anni capo del locale di 'ndrangheta di Antonimina, nel reggino, e capo consigliere della struttura criminale chiamata Sacra Corona. Proprio attraverso le ditte di Siciliano, la 'ndrangheta avrebbe ottenuto lavori nel l'edilizia pubblica turbando le regole della libera concorrenza e del libero mercato stante il profilo del pesante condizionamento mafioso ed estromettendo dunque le aziende operanti lecitamente. Nell'inchiesta Ceralacca 2 era stata fatta luce su una serie di reati quali corruzione e turbata libertà degli incanti con riferimento alle procedure di appalto indette dalla Provincia di Reggio Calabria, dalla Stazione Unica Appaltante della Provincia di Reggio Calabria (Suap) e dalla Società Risorse Idriche Calabresi (Sorical) di Catanzaro. (segue)