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Armi: G. Alfano, serve maggiore impegno contro ordigni inesplosi

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Roma, 3 apr. (Adnkronos) - Ogni anno in Italia vengono rinvenuti oltre 60.000 ordigni, nel 2013 hanno causato 11 feriti gravi, 3 nei primi mesi del 2014. "Dobbiamo fare di più contro gli ordigni inesplosi, solo grazie ai militari non ci sono state tragedie", spiega all'Adnkronos il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano che stamattina ha preso parte al convegno organizzato al Senato dall'Associazione nazionale vittime civili di guerra al quale è intervenuta la vice presidente del Senato Valeria Fedeli che ha ricordato "la catastrofe determinata dalle "mine antiuomo": i bambini rappresentano oltre un terzo delle vittime complessive. In oltre 60 Paesi del mondo ci sono oggi più di 100 milioni di mine (Afghanistan, Bosnia, Cambogia, Iraq, Yemen, Sudan, Angola, Somalia, Mozambico, Vietnam sono tra i Paesi più colpiti)". Un'occasione per presentare la campagna di sensibilizzazione sul tema dei residuati bellici nell'ambito della Giornata Mondiale per la Promozione e l'Assistenza all'Azione contro le Mine e gli ordigni bellici inesplosi indetta dall'Onu il 4 Aprile di ogni anno. Obiettivo principale della campagna è quello di informare i cittadini dell'entità del fenomeno, della concreta possibilità di imbattersi in uno di questi ordigni e di cosa fare quando ciò accade. "Secondo alcune stime per sminare completamente l'Afghanistan - continua la vice presidente del Senato - procedendo agli attuali ritmi, occorrerebbero oltre 4.000 anni. Dato terrificante. Ma non dobbiamo pensare che si tratta di un fenomeno tragico che riguarda solo paesi lontani. Per fare questo è decisivo procedere con campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alle popolazioni, come quella presentata dall'Associazione. Perché chi si imbatte in questi ordigni - soprattutto le bambine e i bambini - sappia come comportarsi e perché cresca l'attenzione dell'opinione pubblica". (segue)

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