Armi: G. Alfano, serve maggiore impegno contro ordigni inesplosi (2)
(Adnkronos) - Presente all'iniziativa anche il presidente dell'Associazione Giuseppe Castronovo, che ha perso la vista a nove anni a causa dell'esplosione di una penna-bomba. "E' doloroso ed inaccettabile che a distanza di settant'anni dalla fine della guerra - afferma il Presidente Castronovo - altre persone, altri giovani, possano avere il mio identico destino. Secondo l'Unicef, infatti, i bambini rappresentano più di un terzo delle vittime civili. La loro curiosità naturale li espone a maggiori rischi, poiché spesso quando si imbattono in tali ordigni, non conoscendoli, cercano di aprirli o di giocarci". "Essi - continua Castronovo- sono pertanto più esposti degli adulti al rischio di morire o di ferirsi per le conseguenze delle esplosioni. Occuparsi di questo problema e prodigarsi affinché il territorio venga bonificato da questi ordigni e la popolazione informata sui rischi ed i pericoli che comportano fa, quindi, naturalmente parte della mission dell'Associazione: ecco perché abbiamo creato al nostro interno uno specifico Dipartimento ordigni bellici inesplosi impegnato a condurre ricerche, studi e iniziative sul tema, in Italia e nel mondo, dove sono in atto ancora tanti, troppi conflitti bellici." "Si tratta di ordigni costruiti, per la maggior parte durante la seconda guerra mondiale, per non essere riconoscibili ed esplodere una volta raccolti - prosegue Gioacchino Alfano - Ce ne sono ancora tanti in Italia, e nonostante sia passato tanto tempo ancora fanno danni irreparabili. I giovani e i bambini le vittime più frequenti". Sono "vere e proprie mine antiuomo. All'apparenza penne, bambole o giocattoli di altro tipo che esplodono una volta presi in mano". (segue)