Crisi: direttore Caritas, serve nuova stagione dei diritti per tutti (2)
(Adnkronos) - Allargando lo sguardo a livello europeo e mondiale, don Soddu ha evidenziato che "oggi è impossibile pensare di concepire un'Europa a prescindere dalle migrazioni" e che sempre più l'Europa dovrà mettere al centro l'uomo e non la finanza, le comunità e non le lobby, i poveri e non i potenti. Occorre una nuova stagione dei diritti per tutti, nessuno escluso, anche a livello mondiale, in vista del 2015, quando verrà definitivamente misurato il livello di conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio". "E quando - ha sottolineato Soddu - grazie all'ampia mobilitazione della nostra campagna 'Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro', diremo con Papa Francesco che il cibo è il primo dei diritti umani fondamentali, senza il quale non vi è neanche la vita". "Rimaniamo disponibili - ha concluso il direttore - a verificare l'esistente, prefigurando e sperimentando modalità nuove di evangelizzazione del sociale, a partire da alleanze inedite o rilanciate, con tutti coloro che vogliono vivere questa sfida di una carità che diviene criterio fondativo, "testata d'angolo" di ogni percorso di vita, di ogni comunità". "Tutti siamo ben consapevoli dell'importanza del lavoro della Caritas, soprattutto in una Regione che, come la Sardegna, soffre un alto tasso di povertà. L'amministrazione pubblica ha come primo dovere quello di prevenire la povertà, e il modo migliore per farlo è investire sulle persone, fin da giovanissime. Puntare sull'istruzione significa dare pari opportunità a chiunque", ha detto il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru intervenendo alla giornata conclusiva del Convegno. "Il sistema di welfare italiano è del tutto inadeguato. Anche in questo caso si tratta di investire sulle persone. Abbiamo bisogno di una formazione che funzioni, che sia mirata, precisa, specifica, basata sulle capacità e sulle potenzialità di ogni individuo. Sapete meglio di me quale sia la disperazione di un disoccupato - ha concluso Pigliaru - che non sa cosa fare, né a chi rivolgersi".