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Palermo: le diagnosticano cancro ma e' sana, ospedale condannato a risarcimento

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Palermo, 5 apr. - (Adnkronos) - Le diagnosticano il cancro ma è sana. Adesso l'ospedale Villa Sofia-Cervello di Palermo è stato condannato a pagare 11 mila 160 euro più gli interessi e le spese legali per danno "morale ed esistenziale" alla donna di 58 anni, a cui erano stati dati pochi mesi di vita. Un risarcimento per il tempo trascorso credendo di avere pochi mesi di vita a seguito di una diagnosi sbagliata. A stabilirlo è stato il giudice monocratico della prima sezione civile del Tribunale di Palermo, Enrico Catanzaro. Il giudice ha stabilito che alla donna vanno corrisposti 600 euro al giorno, individuando in 16 giorni (e non nei tre mesi richiesti) il tempo in cui la signora è stata "pesantemente lesa nella sue legittime aspettative di una vita ancora lunga": cioè dal 19 dicembre 2005, quando i medici di Palermo determinarono in termini di certezza la prognosi, al 3 gennaio 2006, quando i sanitari dell'Istituto europeo oncologico di Milano esclusero alla prima lettura degli esami le lesioni renali. "Ma la brevità del periodo in cui l'errata diagnosi ha sconvolto la vita della donna - ha spiegato il giudice - incide sulla quantificazione del danno, non sulla sua sussistenza". Una sentenza-pilota sulla malasanità, che riconosce "un danno morale ed esistenziale" e che è stata illustrata oggi all'apertura del VI Seminario sulla tutela dei consumatori promosso dal dipartimento Dems dell'Università di Palermo, dalla Fondazione Rosselli, e dallo studio legale Palmigiano di Palermo. "Si tratta di una delle prime sentenze - ha spiegato Alessandro Palmigiano, senior partner dello studio e coordinatore del Centro di ricerca giuridica del Det della Fondazione Rosselli - che riconosce il danno morale ed esistenziale, anche in assenza di un danno diretto corporale, come nel classico caso della garza dimenticata dal chirurgo durante l'intervento". (segue)

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