Palermo: le diagnosticano cancro ma e' sana, ospedale condannato a risarcimento (2)
(Adnkronos) - "Nel caso specifico, la donna - ha aggiunto - è stata convinta per sedici giorni di essere vicina alla morte a causa di un cancro al rene in fase metastatica, quando si trattava invece di una probabile pleuropolmonite virale senza evidenza, nel liquido pleurico, di alcuna componente di cellule maligne". Il Collegio peritale ha concluso riscontrando un errore di interpretazione da parte dell'anatomopatologo dell'azienda ospedaliera di Palermo, che ha consegnato ai pneumologi una diagnosi citologica falsamente positiva. Anche i radiologi, nella lettura delle radiografie, sono incorsi in errore diagnosticando una neoplasia renale sinistra che poi è stata esclusa dai medici dell'Istituto oncologico europeo di Milano. Il Collegio peritale ha concluso riscontrando un errore di interpretazione da parte dell'anatomopatologo dell'azienda ospedaliera di Palermo, che ha consegnato ai pneumologi una diagnosi citologica falsamente positiva. Anche i radiologi, nella lettura delle radiografie, sono incorsi in errore diagnosticando una neoplasia renale sinistra che poi è stata esclusa dai medici dell'Istituto oncologico europeo di Milano. Secondo il giudice "la condotta colposa dei sanitari, e quindi dell'ospedale, è da individuarsi nell'aver dato alla paziente in termini di certezza una diagnosi errata poi totalmente smentita da successive analisi". Un "errore non scusabile, poiché l'eventualità di un falso positivo non è stato nemmeno preso in considerazione". E "con l'errata diagnosi di un tumore maligno renale è stato violato il diritto dell'attrice alla propria serenità e tranquillità familiare".