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Camorra: Di Cesare (Caponnetto), caso Fondi non e' chiuso, pax mafiosa sta saltando

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Latina, 6 apr. (Adnkronos) - "Ci siamo sempre rifiutati di considerare chiuso il 'caso Fondi' e la ripresa degli attentati incendiari di queste settimane lo conferma. Le preoccupazioni, anzi, aumentano, ora che pare stiano saltando gli equilibri che hanno garantito una sorta di 'pax mafiosa' tra le grandi organizzazioni criminali, presenti sul territorio". A parlare è Elvio Di Cesare, segretario dell'associazione "Antonio Caponnetto", dopo le condanne emesse dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Ce), che hanno segnato la conclusione della prima fase delle indagine condotte sull'intreccio di interessi criminali sul Mercato Ortofrutticolo di Fondi (Mof). Le condanne riguardano nove appartenenti tra il clan dei Corleonesi e dei Casalesi, coinvolti nella gestione dei trasporti del Mof, individuati, per un totale di 74 arresti, con l'operazione condotta dalla Squadra Mobile di Caserta e dalla Dia di Roma, tra il maggio 2010 e il gennaio 2012. E' proprio nelle pagine dell'ordinanza di custodia cautelare che si legge il nome dell'associazione "Caponnetto": "spunti investigativi forniti", in quanto osservatorio speciale, per vocazione e operatività, delle dinamiche criminali del territorio, in particolare del Sud Pontino. "La mafia a Fondi non è solo il Mof, sarebbe un grave errore crederlo, poiché essa pervade tutto il tessuto sociale ed economico. In un territorio di mafia - racconta Di Cesare - non c'è foglia che si muova che la mafia non voglia. In quest'ottica gli incendi e gli attentati di questi giorni a Fondi potrebbero provare due cose: o che la mafia non controlla il territorio e che essi potrebbero essere quindi, attribuiti alla criminalità comune, estorsori, cravattari e altra genia del genere non necessariamente collegata con camorra, 'ndragheta e cosa nostra; o che ci sono atto dei sommovimenti che potrebbero portare a nuovi equilibri e, quindi, a nuovi scenari". (segue)

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