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Ricerca: Unimore, nel Dna mitocondriale il segreto della longevita' (2)

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(Adnkronos) - Nel dettaglio, dal 2006 al 2013 i ricercatori coinvolti hanno prima raccolto il plasma e, quindi, quantificato il Dna mitocondriale presente nel plasma di 831 soggetti sani di diverse nazionalità europee, di età compresa da 1 a 104 anni, fra cui 429 individui appartenenti a coppie di fratelli o sorelle, oltre i 90 anni. Le informazioni raccolte hanno consentito di scoprire che con il processo di invecchiamento aumenta la quantità di Dna mitocondriale circolante nel plasma e, studiando le famiglie di persone molto anziane, che esiste un forte controllo genetico di tale livello. "Il Dna mitocondriale, che deriva appunto dai mitocondri, organelli deputati alla produzione di energia in pressochè ogni cellula del nostro organismo, viene rilasciato nella circolazione - spiega il professore Cossarizza - quando una cellula muore e di conseguenza si rompe". "Questo Dna ha una forma particolare, del tutto diversa dal Dna presente nel nucleo, dal momento che i mitocondri sono organelli derivati dalla fusione di cellule batteriche con cellule nucleate, avvenuta qualche miliardo di anni fa e hanno mantenuto la loro originale caratteristica genetica" rimarca, precisando dunque che "quando il sistema immunitario avverte la presenza di questo Dna circolare, di derivazione batterica, innesca un processo di infiammazione che tende ad automantenersi". Tutto ciò ha consentito al gruppo modenese di scoprire che le cellule deputate alle difese immunitarie contro agenti patogeni, quando vegnono a contatto con il Dna mitocondriale, sono anche in grado di produrre le molecole che prima innescano e, poi, mantengono i processi infiammatori. La capacità di controllare la produzione e il rilascio di Dna mitocondriale da una lato, i suoi effetti dall'altro sono quindi la nuova chiave di lettura del come e perchè si invecchia.

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