Cerca
Cerca
+

Mafia: blitz a Palermo, 'investiture' e ordini di morte dal carcere (2)

  • a
  • a
  • a

(Adnkronos) - A garantire la leadership di Giuseppe Di Giacomo, dapprima responsabile della famiglia mafiosa di "Porta Nuova", era stata proprio il fratello ergastolano Giovanni, uno dei componenti del gruppo di fuoco del boss mafioso Pippo Calò. Nel luglio del 2013, dopo l'arresto di D'Ambrogio con l'operazione che decapita il vertice del mandamento mafioso, l'investitura dei nuovi capi arriva da una cella. Durante un colloquio Giovanni Di Giacomo spiega al fratello Giuseppe: "....Ma poi c'e' un'altra cosa che fuori non la sa nessuno, questa te la dico a te e a un certo punto dovrà venire fuori. A te ti abbiamo fatto noi altri (i boss detenuti, ndr), dice al fratello Giuseppe, non sapendo di essere intercettato. "A lui - prosegue indicando Gregorio Di Giovanni - chi l'ha fatto? Nicchi? e chi l'ha autorizzato? E questi sono tutti abusivi, ricordatelo". Ma la 'nomina' dal carcere è destinata a suscitare presto risentimenti in mafiosi di rango che, scarcerati di lì a poco, non condividono la leadership del momento, nonostante Giuseppe Di Giacomo non abbia mai fatto mancare il sostentamento ai detenuti e ai loro familiari. Così il 12 marzo scorso Giuseppe Di Giacomo viene ucciso in un agguato di mafia nel cuore del mandamento di cui era reggente. Un omicidio che innesca nei familiari un incontrollabile desiderio di vendetta. Giovanni Di Giacomo e il fratello Marcello progettano così di uccidere coloro che ritengono responsabili del delitto, resi più certi anche da alcune insinuazioni apprese dall'ergastolano.

Dai blog