Staminali: Vannoni, ci sono 2 magistrature, una vieta e l'altra ordina
Monza, 28 apr. (Adnkronos Salute) - "In Italia ci sono due magistrature: una vieta, l'altra ordina. Non è che una sia cattiva e l'altra buona, sono due punti di vista e credo se la debbano risolvere tra magistrature". Ora "siamo tra l'incudine e il martello", ma "i pazienti hanno dei diritti". Il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, riassume così la situazione di 'impasse' in cui si trovano gli Spedali Civili di Brescia: da un lato l'ordinanza del tribunale di Marsala che dispone la ripresa delle infusioni per il piccolo Gioele entro il 5 maggio, dall'altro il dispositivo di chiusura delle indagini da parte della procura di Torino, che vede Vannoni e altre 19 persone indagate con accuse che vanno dall'associazione a delinquere finalizzata alla truffa, alla somministrazione di farmaci pericolosi. Spiegando oggi a Monza le ragioni della sua candidatura alle elezioni europee con il movimento Io Cambio, Vannoni ha presentato un 'Parere Pro veritate' redatto dai suoi avvocati Pasquale Scrivo e Liborio Cataliotti. Da una parte, osservano i legali nel documento, c'è l'ordinanza del giudice di Marsala che "è immediatamente esecutiva" e se necessario "potrà essere fatta eseguire coattivamente" dai genitori di Gioele, fino a "una richiesta di intervento della forza pubblica". Dall'altra c'è l'atto del pm Raffaele Guariniello, "privo - si legge nel parere - di qualsiasi valore cogente e/o precettivo, considerato peraltro che potrebbe sfociare anche in una richiesta di archiviazione". In sintesi, gli avvocati di Vannoni ritengono "doveroso e ineludibile" per l'ospedale bresciano "l'obbligo di ottemperare" all'ordinanza siciliana "da parte di tutti gli operatori interessati", con la ripresa delle infusioni. In caso contrario, verrebbero a configurarsi "gravi forme di responsabilità penale". (segue)