Cagliari: uccise compagna e la nascose nel frigo, latitante arrestato in Albania (4)
(Adnkronos) - Riappare improvvisamente in Italia nel 2001, dopo uno sbarco di albanesi in Puglia. Ha i documenti del cugino Sokol Trola, sotto attenzione della polizia. Gli prendono le impronte digitali, ma qualche tempo dopo la polizia ferma il vero Sokol Trola, che ha altre impronte digitali. C'èqualcosa di strano,ma nessuno se ne accorge. Due anni e mezzo fa però l'ispettore Michele Tarallo riprende quel fascicolo impolverato, e ci lavora sopra. La morte d'incidente stradale è sospetta, lui non ci crede. Chi ha rilevato l'incidente? Chi ha trovato il cadavere di Lekaj? Nessuno. Domande che non hanno risposte, anzi, l'uomo sarebbe vivo. La madre compie troppi viaggi in Francoa, passa per Vienna. Lekaj cerca riparo tra i parenti albanesi in Francia? Si inizia quindi a cercare tra i parenti e le comunità albanesi, tra i delinquenti. Alcuni vivono a Lione, altri a Parigi, vengono fatte verifiche a Vienna, altre sul rilascio dei visti d'ingresso all'ambasciata degli Usa, dove vive una colonia di albanesi di Scutari, il paese dell'assassino. Nulla, solo quei documenti che sono attribuiti a due persone con impronte digitali dverse. Ma i poliziotti coordinati dal capo della mobile, Leo Testa, fanno verifiche, pedinamenti, viaggi. Ci credono e con grande capacità investigativa scoprono che Lekaj è vivo e vegeto, e lo riconoscono, nonostante la foto segnaletica fosse vecchia di 20 anni. (segue)