Milano: Comune 'legalizza' Leoncavallo, destra critica Pisapia/Adnkronos
Milano, 31 lug. (Adnkronos) - Un centro sociale da sfrattare o un patrimonio da salvaguardare. Milano torna a dividersi sul Leoncavallo. La Giunta guidata da Giuliano Pisapia ha approvato l'atto di permuta immobiliare con la società L'Orologio, proprietaria dello stabile di via Watteau 7. La proposta di delibera da sottoporre al Consiglio comunale si inserisce in un percorso che "consente di superare le criticità e di valorizzare anche parti del patrimonio pubblico oggi in disuso e abbandono, fonti anche di problemi di sicurezza", spiegano da Palazzo Marino. Parole criticate da alcuni esponenti dell'opposizione come l'ex vicesindaco Riccardo De Corato "il Comune sta favorendo dei violenti" o dall'ex ministro Mariastella Gelmini che non esita a definire la mossa del Comune "un passo falso", mentre la Lega Nord è pronta ad apporsi in aula "con ogni lecito mezzo". La permuta prevede che l'edificio diventi di proprietà dell'amministrazione comunale. "Esiste la possibilità di trasformare una situazione di irregolarità in un'opportunità per la città - si legge nel provvedimento della Giunta -, superando situazioni di criticità con ripercussioni sulla qualità del territorio e sull'ordine pubblico, come evidenziato anche dalla Prefettura". Tutto ciò "nel perseguimento dell'interesse pubblico ad acquisire un immobile nel quale sia possibile localizzare, in base ad adeguata procedura, progetti in grado di dare risposte efficaci ai bisogni di spazi fruibili per attività creative e culturali che emergono, in particolare, nella fascia più giovane e debole della popolazione". Oltre a cedere al Comune di Milano la proprietà dello stabile di via Watteau, il privato realizzerà in via Zama uno spazio polifunzionale; Palazzo Marino, invece, ha ritenuto idonei per la permuta due edifici comunali attualmente in disuso: lo stabile di via Trivulzio 18 e l'ex plesso scolastico di via Zama per il quale il provato si impegna a non insediare funzioni residenziali libere per un periodo di dieci anni e a consegnare lo spazio polifunzionale per il quartiere entro tre anni. (segue)