Milano: Comune 'legalizza' Leoncavallo, destra critica Pisapia/Adnkronos (2)
(Adnkronos) - La storia del Leoncavallo inizia con l'occupazione, il 18 ottobre 1975, di uno stabile di via Mancinelli ad opera di alcuni 'Comitati di Caseggiato' (in particolare di Casoretto e Lambrate), dei collettivi antifascisti della zona e Avanguardia Operaia, e di qualche esponente dei movimenti Lotta Continua e Movimento Lavoratori per il Socialismo, come si ricorda nel sito del centro sociale. Solo una volta entrati nello stabile gli occupanti si resero conto dell'enorme magazzino abbandonato adiacente che si affacciava su via Leoncavallo e che divenne la loro sede fino al 1994. In quell'anno uno sgombero costringe gli occupanti ad abbandonare lo stabile e a iniziare un 'vagabondaggio' che porterà a più di qualche tensione con le forze dell'ordine e all'occupazione, l'8 settembre 1994, di una ex cartiera in via Watteau, in zona Greco, di proprietà della famiglia Cabassi. Negli anni successivi viene più volte annunciato lo sfratto e lo sgombero, viene ipotizzata la costituzione di una cordata di 'garanti' e il centro sociale si dice disponibile a pagare un affitto. Nel 2006 l'allora assessore alla cultura Vittorio Sgarbi definisce i murales dell'ex cartiera, una sorta di "Cappella sistina della contemporaneità", mentre fino ad oggi continuano le trattative con la mediazione dell'amministrazione comunale. Oggi c'è "un'opportunità preziosa che vogliamo cogliere - dice l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino -: affrontare positivamente una vicenda aperta oramai da decenni, creando le condizioni affinchè da un lato si possa riqualificare uno spazio oggi inutilizzato per restituirlo ai cittadini, dall'altra far sì che un luogo dalla storia tanto complessa, divenga un laboratorio di buone pratiche sul piano sociale e culturale per la città. Il tutto nel rispetto del cultura della legalità e delle regole". (segue)