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Carceri: a Bari-Carrassi nasce orto curato da detenuti, prodotti a Caritas

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Bari, 4 set. (Adnkronos) - Un piccolo spazio di cemento utilizzato fino a qualche mese fa per il passeggio nell'ora d'aria trasformato in un orto urbano. Accade nel carcere di Bari-Carrassi. A curarlo con la tecnica dell'agricoltura idroponica (cioe' in assenza di terreno) cinque detenuti del penitenziario che hanno piantato 200 piante che producono pomodori ('ciliegino' e da insalata) e cetrioli. "I primi frutti sono stati gia' raccolti e consumati dai detenuti", ha spiegato uno dei curatori durante la presentazione dell'iniziativa alla quale sono intervenuti il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, gli assessori regionali alla Formazione e alle Politiche agricole, Alba Sasso e Fabrizio Nardoni, il provveditore dell'amministrazione penitenziaria Giuseppe Martone, il direttore della casa circondariale Lidia De Leonardis, il garante regionale dei diritti dei detenuti Piero Rossi, il capo Area Sicurezza Francesca De Musso e il capo area trattamentale Tommaso Minervini. Parte dei prodotti verra' donata alla Caritas. Presentato nella sala convegni alla presenza di numerosi detenuti e detenute anche il Protocollo d'Intesa Sperimentale siglato lo scorso 23 luglio tra regione e amministrazione penitenziaria in materia di inclusione sociale delle persone sottoposte a provvedimenti restrittivi della liberta'. L'obiettivo primario e' quello di promuovere un nuovo sistema integrato, destinato a detenuti (per il momento una quindicina) di bassa pericolosita' sociale e con pena contenuta (circa due anni). (segue)

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