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Lavoro: sindacati a Buggerru in memoria del primo sciopero generale in Italia (2)

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(Adnkronos) - Georgiades intendeva imporre agli operai che lavoravano all'esterno un nuovo orario, che violava antichissime abitudini, sempre seguite nella miniera. Ovvero una sola ora di pausa tra il turno mattutino e quello pomeridiano, violando l'antica consuetudine che prevedeva tre ore di riposo tra i due turni di lavoro. Organizzati nella Lega di Resistenza di Buggerru, che contava 4.000 iscritti, gli operai guidati da due militanti socialisti, Giuseppe Cavallera e Alcibiade Battelli, iniziarono la protesta contro la direzione della miniera di proprietà francese. E per avere risposte alle rivendicazioni sull'incremento dei salari ed il miglioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro, fu attuata un'ondata di scioperi che cominciò dai primi mesi del 1904. Ma il 7 maggio si verificò l'ennesimo incidente sul lavoro, che costò la vita a quattro minatori. La protesta diventò sempre più forte, finchè domenica 4 settembre 1904 non fu proclamato lo sciopero. Georgiades diede ordine di chiamare l'esercito. Da Cagliari arrivarono a Buggerru due compagnie del 42° reggimento di fanteria. La folla che gremiva la strada principale del paese li accolse con un silenzio totale. I soldati con le baionette già inserite nei moschetti si schierarono in assetto da guerra a protezione della direzione, dove era asserragliato Georgiades. Le minacce e i tentativi di disperdere con la forza i manifestanti da parte dei soldati non sortirono alcun effetto. Si perse la calma e i soldati, intimoriti dalla folla, imbracciarono i moschetti e spararono sui minatori. La tragedia si consumò in pochi minuti: sulla terra battuta del piazzale caddero una decina di minatori. Due, Felice Littera di 31 anni, di Masullas, e Giovanni Montixi di 49 anni, di Sardara, erano morti. Un terzo, Giustino Pittau, di Serramanna, colpito alla testa, morì in ospedale. La notizia dell'eccidio di Buggerru suscitò grande emozione e clamore in tutto il movimento operaio e sindacale nazionale determinando una forte presa di posizione dei lavoratori italiani, organizzati attraverso la Camera di Lavoro, la quale proclamò il primo sciopero generale nazionale per il 16 settembre, al quale aderirono i lavoratori italiani di tutte le categorie.

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