'Ndrangheta: cosca imponeva pizzo su lavori pubblici, fino al 3%
Reggio Calabria, 9 set. (Adnkronos) - Trasporto e smaltimento dei rifiuti, appalti nel settore dell'edilizia e impianti idrici. Le cosche Commisso e Aquino, colpite oggi con 29 arresti eseguiti dalla Polizia di Stato su disposizione della Dda di Reggio Calabria, avevano le mani sugli affari più ricchi. Tra i più importanti rientra il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti, su cui i Commisso esercitavano una pressione estorsiva. In particolare, la cosca imponeva alla ditta capofila nel trasporto degli scarti di lavorazione in uscita dell'impianto di trattamento di Siderno il versamento di una somma di denaro per ogni trasporto effettuato. La 'ndrangheta imponeva sempre una quota percentuale sui lavori assegnati dalle pubbliche amministrazioni, correntemente del tre per cento ma poteva essere inferiore, fino all'1,5 per cento, per lavori molto complessi. E' il caso dell'impianto di potabilizzazione e distribuzione delle acque della diga sul Torrente Lordo. L'appalto valeva sei milioni di euro. I tentacoli della criminalità organizzata arrivavano anche sulla Ss 106 jonica, dove i lavori di ammodernamento hanno dovuto tenere conto della "tassa ambientale" da versare alla cosca. La 'ndrangheta spesso imponeva anche le ditte da cui rifornirsi. Il tre per cento è stato chiesto anche sull'importo di duecentomila euro stanziato per i lavori di messa in sicurezza della scuola media statale "Corrado Alvaro" di Siderno. Così pure in quel caso seimila euro sono finiti nelle casse del crimine organizzato.