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Toscana: donate a consiglio regionale calcografie di Raffaello Lucci

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Firenze, 16 set. - (Adnkronos) - "I bambini sono i più deboli e i più indifesi. Subiscono più di tutti. Ben venga chi ci ricorda e ci rinfresca la memoria sulla tutela dei loro diritti. Da questa cerimonia, dalla donazione di queste significative e suggestive calcografie del maestro Raffaello Lucci, abbiamo un'occasione da cogliere: essere contagiosi e divulgare, parlare in tutte le occasioni della difesa dei più piccoli". Così il vicepresidente del parlamento toscano Giuliano Fedeli ha ringraziato il pittore e incisore aretino Raffaello Lucci al termine della cerimonia di consegna delle dieci calcografie, riunite in una cartella, ispirate alla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia del 1989. Una donazione che secondo Fedeli deve essere anche un "messaggio: i bambini non hanno nazionalità, non hanno religione o appartenenza. Sono tutti uguali e hanno gli stessi principi e desiderio di gioco e di vita, convivono tranquillamente. È nostro compito mantenere questi principi anche da adulti", ha rilevato il vicepresidente. "Ringrazio il maestro Lucci di questa donazione che oltre ad essere di pregio serve a ricordare a tutti l'importanza dei diritti dell'infanzia e ringrazio anche il Consiglio regionale per aver accolto queste calcografie a testimonianza della costante attenzione verso le tematiche dei bambini e degli adolescenti". Così il Garante per l'infanzia e l'adolescenza della toscana Grazia Sestini al termine della sottoscrizione dell'atto di donazione. Secondo Sestini, "l'arte è strumento privilegiato per la promozione dei diritti e dei valori perché capace di parlare linguaggi diversi, accessibili a tutti. Le calcografie di Lucci, con il loro insito colore bianco, richiamano l'essenzialità di questi diritti", ha osservato. "L'arte c'è e si esprime - ha ricordato Sestini - dove c'è libertà e diritti. L'arte è stata, nella storia anche recente, strumento per l'affermazione di questi diritti laddove sono negati". Le dieci calcografie lasciate al Consiglio regionale rappresentano i diritti che più hanno colpito il Maestro nella Convenzione . "Alcuni di questi in alcune parti del mondo - ha concluso il Garante - come il diritto alla salute, alla scuola, ad avere una famiglia in una società che cambia, il diritto ad essere ascoltati che è oggetto di un grande dibattito oggi soprattutto a livello giudiziario, sono tutti affermati ma mai tutti e tutti insieme pienamente goduti perché in divenire". Alla cerimonia era presente anche il consigliere Gabriele Chiurli. Raffaello Lucci - (Arezzo, 1948) - Diplomato in chimica industriale, inizia la sua attività artistica nel 1976, da autodidatta, studiando e sperimentando contemporaneamente la tecnica dell'acquaforte, della pittura a olio e facendo pratica del disegno dal vero, eseguendo copie e studi dai grandi del Rinascimento italiano. La prime acqueforti sono stampate presso la Stamperia Il Borgo (Tregozzano, Arezzo), successivamente in proprio. Esegue copie a olio da Tiziano, Veronese, Michelangelo, dedicandosi poi allo studio del paesaggio, prendendo come riferimento ideale e pratico J. Ruysdael. Contemporaneamente realizza diversi ritratti a sanguigna, in stile classico, mutuati sull'esempio delle grandi opere di Raffaello e di Leonardo. In seguito studia e sperimenta la tecnica dell'acquarello, della litografia su zinco e su pietra (Firenze, Stamperia Pistelli, 1979 - 1981); in questo contesto ha l'opportunità di conoscere e lavorare accanto a grandi maestri internazionali. Dal 1980 inizia a esporre in mostre, sia in Italia che all'estero, e partecipa a concorsi internazionali di "Ex Libris" o di grafica in generale. Dal 1986 propone lavori sempre più autonomi, eseguiti con tecniche miste, proseguendo nella sua ricerca personale, attraversando una fase figurativa di intensa tematica sociale, per giungere a lavori dove il disegno è segno o lacerazione e l'espressività è resa dalla materia e dal colore.

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