Animali: Lac Trentino, stop a delibera 'ammazza orsi'
Trento, 19 set. (Adnkronos) - "Daniza è stata uccisa! Dopo questa uccisione, tutti gli altri orsi trentini rischiano la vita: semplicemente si dichiara che un orso è dannoso e si ordina l'uccisione. La vicenda di mamma orsa Daniza è direttamente collegata alla delibera della Giunta della Provincia autonoma di Trento che inventa la categoria dell'orso dannoso e ne prevede l'uccisione, come misura di prevenzione. Senza quella sciagurata delibera, non sarebbe stato così facile ordinare la cattura, con possibilità di uccisione, di un'orsa incolpevole: gli esperti interpellati hanno dichiarato che il comportamento dell'orsa non ha avuto i connotati dell'aggressione, ma della difesa". E' quanto denuncia un comunicato della Lac, Lega abolizione caccia - sezione Trentino Alto adige/Südtirol. "Il 3 settembre scorso, abbiamo incontrato l'assessore alla Caccia della Provincia autonoma di Trento. Gli abbiamo consegnato -sottolinea ancora la nota- le prime 65.000 firme raccolte con la nostra petizione per chiedere la revoca della delibera 'ammazza orsi' del 18 luglio. L'assessore, Michele Dallapiccola, pur confermando le decisioni prese riguardo alla gestione degli orsi in Trentino, aveva garantito personalmente per l'incolumità di mamma orsa Daniza". "Altri due orsi in passato sono stati uccisi perché maldestramente narcotizzati: i rischi di questo metodo di cattura sono ben noti. Questi sono i motivi che impongono di continuare a sostenere questa petizione per la revoca della delibera 'ammazza orsi' del 18 luglio 2014. Semplicemente, aggiungiamo adesso -conclude il comunicato della Lac- la richiesta di dimissioni dell'assessore alla Caccia della Provincia Autonoma di Trento, di Ugo Rossi, presidente della Provincia Autonoma di Trento, e di Romano Masè, responsabile del dipartimento Foreste". La Lac chiede infine "l'istituzione di un tavolo permanente con le associazioni per la gestione dell'orso in Trentino".