Roma: Medicina solidale, immigrati punta iceberg, carenti politiche sociali
Roma, 22 set. - (Adnkronos) - "Quanto accaduto sabato deve fare riflettere in maniera propositiva e non polemica. C'è la necessità di ripensare i sistemi e la cultura dell'accoglienza a Roma. Non si può pensare di creare ghetti all'interno dei quali ammassare gli immigrati di turno. Occorre, soprattutto nei municipi difficili come il VI, lavorare per preparare i territori all'accoglienza e all'integrazione". Lo dichiara Lucia Ercoli, direttore di Medicina Solidale, che opera nel VI Municipio di Roma, in merito all'aggressione subita da un'autista dell'Atac a Corcolle da parte di un gruppo di immigrati. "Tutto questo - aggiunge Ercoli - lo si può fare solo rafforzando i servizi sociali e lavorando in rete con quanti sul territorio sono in prima linea come Medicina Solidale che solo l'anno scorso ha assistito oltre 10 mila persone, per lo più immigrati senza tesserino sanitario. Episodi limite e deplorabili come quelli di sabato sono la punta di un iceberg che testimonia un disagio sociale nelle VI Municipio non attribuibile alla presenza degli immigrati, ma ad una crisi economica devastante e all'assenza di adeguate politiche sociali e culturali in questo territorio". "Non si può nemmeno accettare la moda di considerare l'immigrato, a seconda dell'aria che tira, utile oppure scomodo senza ammettere che spesso lavora senza contratto, sfruttato e senza voce - conclude - La nostra esperienza a Tor bella Monaca e in tutto il VI Municipio ci dice che ci sono tante persone oneste immigrate che lavorano con grande dignità e che vorrebbero avere una propria chance anche per integrarsi e sentirsi veramente cittadini italiani".