Cerca
Cerca
+

Immigrati: il paese di Rovolon si spacca su ospitalità a bimbi e mamme profughi

  • a
  • a
  • a

Padova, 1 ott. (Adnkronos) - Rovolon, sui Colli Euganei, è un paese spaccato in due. Da una parte chi si fa promotore dell'arrivo di una decina di profughi (tra mamme e banbini) e dall'altra chi non li vuole. Ieri sera c'erano almeno duecento persone nel piazzale davanti alla chiesa, per dire di 'no' all'arrivo dei profughi nella "Casa di accoglienza San Domenico Savio". "Quattro nostri soci dell'Associazione 'Per un Sorriso', erano andati lì per spiegare che non c'è alcun pericolo di un' invasione di profughi in paese: si tratta solo di 4-5 mamme con 6-7 bambini al massimo - spiega all'Adnkronos Paolo Prati, vicepresidente dell'Associazione - sono stati insultati pesantemente, e quindi se ne sono andati via sconvolti". "Dagli anni Novanta abbiamo ospitato più di 600 bambini provenienti da Chernobyl. Finita quell'emergenza abbiamo messo a disposizione la nostra Casa, ristrutturata, appunto per i profughi in arrivo da Lampedusa - sottolinea Paolo Prati- ma ieri mattina sul cancello d'entrata della nostra casa-famiglia è comparso un lenzuolo con una scritta in vernice rossa: 'No ai profughi. Paroni a casa nostra'. Non si capisce perché i bambini di Chernobyl andavano bene e i bambini provenienti dalla Siria e dalla Libia invece no".(segue)

Dai blog