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Immigrati: Zaia, oltre che tragedia presa in giro istituzionale

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Venezia, 24 ott. (AdnKronos) - “Quel certificato collettivo dell'Asl di Agrigento, che dichiara in buona salute 19 migranti senza nemmeno citare qualche elemento identificativo, è l'emblema del fallimento dell'operazione Mare Nostrum, del fatto che le sperticate assicurazioni sulle verifiche sanitarie effettuate sin dalle navi non sono fondate, di una realtà che oramai, dopo che tragedia umana, è diventata anche presa in giro istituzionale. Sto con i poliziotti che denunciano malattie e pochi controlli e dicono di non poterne più. Dico basta. Dico a Governo italiano ed Europa sorda e cieca che stanno scrivendo una bruttissima pagina di inettitudine e menefreghismo che resterà nella storia”. Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta le ultime evoluzioni anche in Veneto dell'operazione Mare Nostrum, con la protesta dei poliziotti che definiscono “insostenibili” le loro condizioni di lavoro; e con la pubblicazione su un quotidiano veneto di un certificato dell'Asl di Agrigento nel quale si dice semplicemente che un gruppo di 19 migranti, senza nominativi, appare, “ad un esame obiettivo”, “non presentare segni clinici di malattia cutanea e/o sistemica allo stato florido”. “Come a dire – attacca Zaia – li abbiamo guardati e sembra stiano bene. Di una vaghezza sconcertante. Quando attivammo i controlli sanitari in Veneto fummo accusati di razzismo. Oggi è chiaro che l'unico baluardo reale di salute pubblica è il sistema di controlli e visite messo a punto dalla sanità veneta. Era un dovere farlo nell'interesse dei cittadini veneti, degli operatori coinvolti, e degli stessi migranti che, se stanno male, vanno curati anche per prevenire al diffusione delle loro malattie”. “E non credano che questo imponente lavoro sanitario sul territorio sia gratis – aggiunge Zaia – perchè costa. Continueremo a farlo per sacrosanti motivi di salute pubblica, ma alla fine il conto sarà salato e non lo devono pagare i veneti. E siccome bisogna aspettarsi di tutto – conclude – che qualcuno non pensi di conteggiare queste spese tra gli sprechi della sanità!”.

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