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Roma: Nieri, al lavoro per riqualificazione sottopassi e presidio librerie

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Roma, 28 ott. (Adnkronos) - "Stiamo lavorando per aiutare le piccole librerie esistenti a non chiudere, ma anche per promuovere l'apertura di nuove librerie che possano alimentare la diffusione della cultura in centro e in periferia". Lo dichiara il vicesindaco e assessore al Patrimonio di Roma Capitale Luigi Nieri. "Sappiamo bene che i costi degli affitti dei locali, particolarmente in centro, risultano talvolta proibitivi, soprattutto per i piccoli librai. Perciò insieme all'assessorato alle Attività Produttive -assicura- stiamo studiando l'applicazione di strumenti utili a sostenere queste realtà. Le librerie attualmente attive in alcuni sottopassi di Roma sono già sgravate dei costi di affitto degli spazi di proprietà di Roma Capitale, grazie allo scomputo di alcune opere realizzate dai librai stessi". "Stiamo verificando la possibilità di allargare la rete delle librerie nei sottopassi romani anche attraverso la loro riqualificazione. Il presidio delle attività commerciali e culturali all'interno dei sottopassi -osserva- garantirebbe la sorveglianza dei luoghi e incoraggerebbe i cittadini a utilizzarli, rendendoli pienamente fruibili. Stiamo inoltre cercando ulteriori spazi in centro e in periferia per destinarli ad attività di questo tipo attraverso bandi tematici, perché non possiamo accettare che scompaiano le librerie dalle nostre strade". "La nostra idea -continua Nieri- è quella di trattare le librerie come le associazioni, riducendo dunque il canone per gli affitti di strutture di proprietà comunale al 20%. Va promossa ogni misura utile a contribuire alla diffusione della cultura nei nostri quartieri. La cultura non è mai un aspetto secondario della vita delle città. -spiega- Ricordo lo straordinario successo del bando del 2004 per l'apertura di nuove librerie in periferia. Aprimmo 23 nuove librerie grazie ai finanziamenti dell'art.14 della Legge 266/97, creando grande entusiasmo fra i cittadini e portando cultura e lavoro in quartieri disagiati. Quell'operazione fu portata avanti con la volontà di coniugare buona occupazione, qualità della vita e servizi nell'interesse della collettività. La legge 266/97 è ancora vigente, ma sostanzialmente è definanziata. Ed è un grande peccato, perché attraverso quei finanziamenti molti amministratori locali hanno potuto migliorare la qualità della vita nelle loro città. Bisognerebbe fare uno sforzo a livello nazionale per restituire agli Enti Locali strumenti preziosi come questo per intervenire nelle aree disagiate delle città".

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