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Carceri: poliziotta picchiata a Bollate, Sappe chiede spray anti aggressione

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Milano, 22 apr. - (AdnKronos) - A pochi giorni dal grave episodio avvenuto nella Casa di reclusione di Milano Bollate, dove un detenuto ha aggredito tre appartenenti alla polizia penitenziaria per tentare di evitare il trasferimento nel carcere di Monza, torna al centro delle cronache la struttura detentiva di Bollate. Una agente di polizia penitenziaria è stata aggredita e picchiata lunedì scorso da una detenuta rumena, ristretta per il reato di furto e con fine pena 2017. E' quanto comunica il sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe. “Nel primo pomeriggio del giorno 20 aprile scorso, la polizotta in servizio nella sezione detentiva è stata aggredita dalla detenuta addetta alle pulizie solamente perché l'agente -spiega il segretario generale del Sappe Donato Capece- le aveva chiesto di tornare più tardi per il ritiro di alcuni generi quali bagnoschiuma, sacchetti, visto che il pavimento era bagnato. La poliziotta, nonostante avesse cercato inizialmente di far ragionare la detenuta circa le sue pretese, ha subito sputi e insulti e contestualmente aggredita fisicamente dalla stessa. E' solo grazie all'ausilio di altre colleghe, intervenute immediatamente sul posto, che si è riusciti a contenere la detenuta in parola e a evitare ulteriori complicazioni per l'agente che, comunque, è dovuta ricorrere alle cure del nosocomio cittadino per ulteriori accertamenti, a seguito dei quali le hanno prescritto giorni 7 di prognosi. A lei va la nostra vicinanza e solidarietà. La detenuta, per motivi di ordine e sicurezza, è stata subito posta a regime chiuso e deferita all'A.G. di competenza”. Il sindacato rinnova al Ministro della Giustizia Orlando e ai vertici dell'Amministrazione centrale la richiesta “di dotare le donne e gli uomini della polizia penitenziaria di strumenti di tutela efficaci, come può essere lo spray anti aggressione già assegnato – in fase sperimentale – a polizia di Stato e carabinieri. Sono decine e decine le aggressioni subite da poliziotti penitenziari in carcere dall'inizio dell'anno. Cosa si aspetta ad assumere adeguati provvedimenti per garantire la sicurezza e la stessa incolumità fisica degli Agenti di Polizia Penitenziaria che lavorano in carcere?”.

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