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Mafia: Di Matteo, se mi accadesse qualcosa parole di Riina sarebbero prova

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Milano, 2 dic. - (AdnKronos) - “Se dovesse accadermi qualcosa i giudici che si occuperebbero di quell'omicidio, avrebbero già la prova di un coinvolgimento di Riina”. Lo ha dichiarato il giudice antimafia Nino Di Matteo, ospite di “Storie Vere”, su Rai Uno. “Tante volte nei processi per le stragi di Capaci, di Via d'Amelio e quella in cui morì il giudice Chinnici, mi sono trovato a cercare, da pubblico ministero, la prova di un mandato omicidario di Riina". "A proposito del capo della mafia siciliana – continua Di Matteo - durante le conversazioni intercettate in carcere nel 2013 tutti parlano di minacce. In realtà non sono minacce, perché Totò Riina non aveva nessun sospetto di essere intercettato in quel luogo. Sono delle esternazioni di una volontà ed è la volontà di uno stragista efferato – come dimostrano sentenze definitive - di una sua volontà di condanna a morte”. Quindi Di matteo parla dei suoi figli e dice: “non consiglierei ai miei figli di fare il magistrato ma poi se lo facessero ne sarei felice perché tutto sommato e' un mestiere cosi esaltante come lo è qualunque mestiere quando è finalizzato a cercare la verità dei fatti. Questo paese ha un disperato bisogno di verità“.

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