Sanità: nuova bufera giudiziaria in Lombardia, arrestato 'papà' riforma Fabio Rizzi/Adnkronos
Milano, 16 feb. - (AdnKronos) - Una nuova bufera giudiziaria si abbatte sulla sanità lombarda già provata, nel recente passato, dagli scandali San Raffaele e Maugeri e dall'arresto dell'ex assessore Mario Mantovani. L'inchiesta, questa volta della Procura di Monza, disegna un realtà fatta di appalti truccati e tangenti con un finale 'amaro': "gli effetti deleteri del continuo asservimento degli infedeli pubblici ufficiali e incaricati di pubblici servizi agli interessi di privati", mettono nero su bianco gli inquirenti”, dimostrano come “non solo sono stati violati i principi cardine di trasparenza, imparzialità, legalità, indispensabili per una buona amministrazione pubblica, ma si è determinata l'erogazione di servizi scadenti con ricadute, di natura economica e non, sia sugli enti pubblici che sui pazienti”. Al centro della nuova indagine sulla malasanità è il presidente della Commissione regionale Sanità ed ex senatore leghista Fabio Rizzi, considerato il 'padre' della riforma della sanità in Lombardia. Quarantanove anni, nato a Cittiglio (Varese), iscritto alla Lega Nord dal 1992, è presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale dal 16 aprile 2013. Ma il sistema sanitario di questa regione lo conosceva già bene per via del suo lavoro. Laureato in Medicina e chirurgia all'università degli Studi di Pavia nel 1991, è stato medico anestesista e rianimatore in diversi ospedali lombardi. Del Carroccio è stato anche segretario provinciale dal 2006 al 2008, anno in cui è stato anche eletto in Senato. L'inchiesta 'Smile' condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Milano ha visto l'esecuzione di 21 ordini di custodia cautelare (9 in carcere, 7 ai domiciliari e 5 con obbligo di firma) per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti e riciclaggio.