Caso Yara: perizie o richiesta pena, venerdì 'anticipo' verdetto Bossetti
Milano, 16 apr. (AdnKronos) - Un'udienza cruciale che suona come un anticipo di sentenza. Venerdì prossimo, 22 aprile, i giudici di Bergamo sono chiamati a esprimersi sulle perizie chieste dalla difesa di Massimo Bossetti, unico imputato per il delitto di Yara Gambirasio. Una risposta che può tenere accese le sue speranze o ridurle al lumicino. Da sempre il muratore, in carcere dal 16 giugno 2014, si proclama innocente ma rischia l'ergastolo, vista la scelta di non ricorrere al rito abbreviato. Se la Corte dovesse respingere il supplemento di indagine invocato dai legali dell'imputato - cinque le perizie richieste, la principale riguarda il Dna riconducibile a Bossetti trovato sulla vittima - la parola passerebbe al pm Letizia Ruggeri che, nella sua requisitoria, chiederà il massimo della pena per chi è accusato di aver ucciso, la sera del 26 novembre 2010, la 13enne di Brembate. La scelta dei giudici di accogliere, invece, in parte o in tutto le richieste dei difensori di Bossetti, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, allungherebbe i tempi della giustizia e metterebbe in evidenza i dubbi della giuria rispetto a temi scientificamente complessi. La nomina dei periti a cui affidare l'incarico farebbe slittare la sentenza di primo grado a dopo l'estate. "Aspettiamo fiduciosi la decisione della Corte sulle perizie - spiega il legale Salvagni all'Adnkronos - perché siamo convinti che le nostre richieste possano far fare un passo avanti verso la verità. La prossima sarà un'altra udienza intensa all'interno di un processo che ha messo a dura prova il nostro assistito. Bossetti è stanco e provato, ma lo incitiamo a farsi forza. E' stato il primo a insistere per chiedere la perizia sul Dna, a dimostrazione della sua innocenza".