Ucraina: 2mila bambini Chernobyl ospitati da famiglie padovane e venete
Padova, 26 apr. (AdnKronos) - Oggi, a 30 anni dalla catastrofe, il Consolato di Ucraina e l'Ambasciatore di Ucraina a Roma, Yevhen Perelygin, ricordano le innumerevoli vittime della tragedia di Chernobyl e le riportano alla memoria attraverso un cerimoniale a loro dedicato. Il 26 aprile 1986 uno dei reattori della centrale nucleare di Chernobyl (Ucraina) è esploso rilasciando nell'atmosfera una grande quantità di scorie radioattive e avvelenando un territorio di 150mila chilometri quadrati fra Ucraina, Russia e Bielorussia su cui vivevano più di 17 milioni di abitanti. La Città di Padova ha instaurato uno stretto legame con Chernobyl e offre da anni tutta la sua solidarietà e il suo appoggio; diverse associazioni sostengono e ospitano i bambini di Chernobyl. Tra queste, l'Associazione A.B.C. Onlus - Amici dei Bambini di Chernobyl, sostenuta dal Consolato Onorario d'Ucraina di Padova e dell'Ambasciata di Ucraina a Roma, aiuta ogni anno moltissimi bambini bisognosi e permette loro di ricevere delle cure, un'istruzione e un futuro stabile e sicuro. Grazie a questi interventi, quasi 2000 bambini orfani o provenienti da famiglie disgregate a seguito della catastrofe, sono stati accolti nelle famiglie padovane e venete per ricevere le dovute cure mediche, ma anche un sostegno psicologico e affettivo, in questi anni. Un grande merito va riconosciuto anche all'Ospedale Sant'Antonio di Padova, e al reparto di medicina nucleare, riconosciuto Centro di Eccellenza Nazionale per la Medicina Nucleare Pediatrica. La catastrofe di Chernobyl continua tutt'oggi a manifestare le sue conseguenze; l'instabilità genomica ha infatti aumentato la probabilità di contrarre tumori, malattie genetiche e malformazioni.